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Pontedera

Il caso

Pontedera, mamma va all’estero e si porta i tre figli nonostante il divieto di espatrio. Il papà: «Ditemi dove sono»

di Sabrina Chiellini
Il tribunale di Pisa
Il tribunale di Pisa

L’ultimo messaggio sui social della donna, che aveva denunciato il marito per maltrattamenti: «Ci vediamo tra 20 anni». I tre sono minorenni

12 giugno 2024
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PONTEDERA. «Ci vediamo tra 20 anni». È uno degli ultimi messaggi pubblicati sui social da una mamma che afferma di essere andata a vivere in Germania con i tre figli minorenni, nonostante un provvedimento di divieto di espatrio e l’affido ai servizi sociali. Figli dei quali al momento si sono perse le tracce. E il padre che non riesce ad averne notizie, ha presentato una denuncia ma le indagini sono ferme.

Tutto comincia alcune settimane fa. Il padre viene denunciato dalla compagna per presunti maltrattamenti. Una sera, ai primi di aprile torna a casa e non trova né compagna né i tre bambini, il più piccolo non ha ancora due anni. All’inizio si preoccupa, non capisce cosa sia successo. Va dai carabinieri in un picoolo paese dell’Alta Valdera per denunciare il fatto. «Mi dicono che prima di 24 ore non posso fare nulla – racconta l’uomo – Poi mi avvertono che la moglie e i bimbi stano bene, che si faranno vivi loro e mi chiedono di non avvicinarsi né contattarli». Poi l’uomo, un imprenditore della Valdera, viene a sapere che, con l’ausilio degli assistenti sociali, i suoi familiari sono stati portati in una residenza protetta. Ma la compagna dopo qualche giorno lascia la struttura protetta, chiama la madre e si fa a andare a prendere, trasferendosi nell’abitazione del padre in Valdera.

Il padre dei tre bambini, intanto, memore dell’informazione ricevuta dai carabinieri intanto continua a non avvicinarsi ai familiari. Nel frattempo la compagna chiede l’affidamento esclusivo dei figli, facendo leva sui presunti maltrattamenti che però il padre nega nella maniera più assoluta. Il 22 maggio gli assistenti sociali, la curatrice speciale e l’avvocato della donna vanno ad ispezionare la casa dove sono i minori. «Emerge che si tratta di una specie di monolocale sporco, pieno di muffa e in condizioni igieniche inaccettabili. Le propongono quindi di rientrare nella ex casa familiare, concordando un ricorso urgente al giudice per ottenere questo provvedimento», garantendo che il rientro sarebbe avvenuto senza il compagno. Il 27 maggio l’uomo riceve la comunicazione dell’avvocato che è stata nominata curatrice speciale dei bambini che i tre figli non si trovavano più. L’uomo ritorna dai carabinieri e sporge denuncia. Nel frattempo il legale del padre e la curatrice speciale dei minori vengono a sapere che i figli saranno portati in Germania.

Parte subito una querela per sottrazione dei minori, la curatrice si attiva con il Tribunale che, a sua volta, scrive in Procura. Nessuno si muove se prima non c’è un qualche provvedimento che limiti l’affido o che ponga un divieto all’espatrio. Il Tribunale, su richiesta del genitore, provvede in questo senso. Dispone l’affido esclusivo dei minori ai servizi sociali e il loro divieto di espatrio. Ma i bambini vengono portati via e la mamma non comunica dove sono. Segue un nuovo contatto con i carabinieri e richiesta di intervento alla Procura di Pisa. Nel frattempo la compagna pubblica storie su Tik Tok che lasciano intendere che se ne siano andati in Germania. «Ad oggi non mi risulta che ci siano provvedimenti per rintracciare i miei figli. I carabinieri, dicono che non possono agganciare la cellula del telefonino perché non si muovono senza decreto di un pubblico ministero che li autorizzi». Da qui la decisione del padre dei bambini di rendere pubblica la storia.


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