Droga ordinata sul web e pagata in bitcoin
Prime due condanne a 7 anni e 8 mesi e 6 anni e 9 mesi: gli stupefacenti arrivavano per posta da Germania e Olanda
PISA. Prime condanne nell’inchiesta “Big Tasty” su un giro di droghe ordinate sul web, spedite per posta e pagate in bitcoin. Un sistema che nel luglio 2018 venne interrotto dai carabinieri del nucleo investigativo con sette arresti.
Il gup Donato D’Auria (pm Giovanni Porpora) ha condannato con rito abbreviato Emanuele Malgrati, 44 anni, esperto informatico di Casciana Terme, a 7 anni e 8 mesi e a 6 anni e 9 mesi, sempre in abbreviato, la sua compagna, Eva Lukolic, 25 anni, anchelei di Casciana Terme. Malgrati era difeso dagli avvocati Francesco Virgone e Massimo Landi, mentre l’imputata dal legale Filippo Viggiano. Scontati gli appelli per la coppia ritenuta dagli investigatori molto attiva nel garantirsi la fornitura di droghe da spacciare davanti a discoteche e in occasione di rave party.
Per altri imputati il processo con rito ordinario inizierà in autunno. Si tratta di Andrea Balestri, 33 anni, di San Giuliano Terme; Luca Sarlo, 38 anni, di Navacchio; Alessandro Rapinesi, 38 anni, di Pistoia; Alessio Collini, 46 anni, di Pievepelago; Piero Villani, 38 anni, di Cascina; Andrea Angelini, 49 anni di Pistoia; Mugalu Badru Luzinda, 28 anni di Ancona; Ilaria Giannoni, 40 anni, di Pistoia.
La tecnica utilizzata dal gruppo, con Malgrati nel ruolo di motore del business con spiccate capacità informatiche, era quella di muoversi nel deep web per reperire ogni tipo di droga. Trovato il contatto veniva commissionato l’ordine. E poi gestita la spedizione. Il dvd con il film hard. Ma anche innocui, all’apparenza, hard disk. E poi confezioni di tè con tanto di lettera di accompagnamento di una società inesistente. Erano i vettori attraverso i quali, una volta ordinati sul web, dalla Germania o dall’Olanda arrivava la droga a casa di Malgrati e agli indirizzi di altri sodali. Nome del destinatario di fantasia. Nei plichi, però, la sostanza era concreta: anfetamine, ecstasy, hashish, marijuana e anche eroina.
La filiera prevedeva poi lo smercio degli stupefacenti fuori dalle discoteche, dalla Toscana all’Emilia Romagna alle Marche, e durante i rave party. Anche e soprattutto minorenni di 14 e 15 anni tra i clienti del giro.
L’operazione aveva ricevuto l’input della direzione centrale per i servizi antidroga a causa delle segnalazioni ricevute per i sequestri avvenuti all’estero. —
Pietro Barghigiani
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