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Auto e disagi

Caso airbag Takata, proprietari da mesi senz’auto e senza rimborsi spese: il motivo dei ritardi e cosa fare

di Lorenzo Carducci

	L'airbag di un'auto (foto d'archivio)
L'airbag di un'auto (foto d'archivio)

In tanti anche in Toscana si sono rivolti alla Federconsumatori dopo la campagna di richiamo della Citroen per alcuni suoi modelli. La maggior parte sono ancora in attesa dei pezzi di ricambio senza vettura sostitutiva e indennizzi

04 settembre 2024
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PISTOIA. Il caso airbag su alcuni modelli della Citroën è “scoppiato” anche a Pistoia e provincia. Lo scorso maggio il gruppo Stellantis, nato dalla fusione tra la famiglia Peugeot e Fca e di cui fa parte la casa automobilistica francese, ha comunicato a tutti i proprietari e possessori di C3 fase 2 e DS3 prodotti tra il 2009 e il 2019 (oggi non più commercializzati) di interrompere immediatamente la guida di questi veicoli, in quanto dotati di airbag difettosi e pericolosi, prodotti dall’azienda giapponese Takata. Airbag che, per difetto di fabbricazione, potrebbero esplodere violentemente senza motivo, causando lesioni gravi al conducente e nei casi peggiori anche la morte, come accaduto a Catanzaro a fine maggio ad una ragazza di 24 anni, a bordo di una C3.

L’informativa conteneva anche le istruzioni per procedere ad un processo di verifica sul sito della Citroën e in seguito prenotare la sostituzione del pezzo. Negli ultimi giorni l’azienda produttrice ha lanciato una nuova fase della campagna di richiamo “stop-drive”, potenziando le proprie attività di comunicazione per raggiungere il maggior numero possibile di proprietari con una serie di annunci su quotidiani, radio e internet, dopo aver già inviato lettere ed e-mail ai clienti interessati.

Il problema è che a differenza di altri marchi, che di fatto hanno già provveduto alla rimozione degli airbag Takata, Citroën e Stellantis risultano ancora indietro. E per chi si è ritrovato impossibilitato a utilizzare la propria C3 o DS3, il disagio non è da poco. Il produttore francese ha condiviso alcuni dati sulla campagna di richiamo: delle 600 mila vetture interessate, quelle che sono state già riparate sono 100mila. Nello specifico, ammontano a 102mila le auto in Europa su cui sono stati sostituiti gli airbag Takata. Di queste, oltre 29mila sono “italiane”.

Nelle mani dei tecnici Citroën invece ci sono ulteriori 128mila veicoli, di cui 50mila in Italia.

Ma sono di più coloro la cui vettura non è stata ancora riparata: 700mila in tutto lo stivale e centinaia di casi anche in provincia di Pistoia, una trentina dei quali all’attenzione della sezione locale della Federconsumatori, che sta portando avanti le pratiche.

«Diversi proprietari dei modelli Citroën interessati sono venuti qui da noi, lamentandosi dei tempi lunghi che sono costretti ad attendere non potendo utilizzare l’auto prima della sostituzione dell’airbag – spiega Roberto Costa, della Federconsumatori di Pistoia – Noi, come anche altre associazioni di consumatori, abbiamo scritto una pec di intimazione alla Citroën, chiedendole di provvedere rapidamente al cambio di questi pezzi. Alcuni lo hanno già ottenuto, ma la maggior parte delle persone sono ancora in attesa che arrivi e che sia montato il nuovo airbag. Nella lettera abbiamo chiesto anche la fornitura di un’auto sostitutiva, o in alternativa il rimborso delle spese sostenute per ovviare alla mancata funzionalità dell’auto. Ma solo in uno dei casi che abbiamo seguito, un signore ha avuto un’auto sostitutiva. Il disagio è grande e stanno passando mesi».

Oltre ai disagi, c’è poi appunto il tema della sicurezza, che rende la campagna di informazione ancora più indispensabile e necessaria.

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