Pistoia, ex impiegato “intitolatore” di piazze a caccia di personaggi sconosciuti
Alberto Bigagli ha ritrovato la storia di un progettista e di un allievo di La Pira
PISTOIA. Il pistoiese Alberto Bigagli (nella foto a destra) si candida a battere una sorta di guinness dei primati in qualità di “intitolatore di piazze”. Ne ha fatte intitolare già tre: due ad Alfred Girard (nella foto a sinistra), l’altra a Giuseppe Camposampiero. Il secondo è abbastanza noto, il primo per tutto il Novecento è restato uno sconosciuto. Fu responsabile dello scavo della galleria Pracchia - Sammommè ( 2725 metri) la più lunga di tutta la ferrovia Porrettana. Iniziò i lavori nel 1856 e li terminò nel 1864 su incarico dell'ingegner Jean Louis Protche, il progettista dell’intera opera.
A riportare alla luce tutto ciò è stato appunto Bigagli il quale non solo ha scritto due libri dedicati a Girard ma ha agito affinché gli fossero intitolate la piazza della stazione di Pracchia e una piazzetta di Frassignoni nel comune di Sambuca dove Girard morì il 3 agosto 1910 all’età di 83 anni.
Bigagli è venuto a conoscenza dell’esistenza di Girard grazie a un nipote dell’ingegnere, Franco Girard (per la cronaca il braccio destro di Carlo De Benedetti poi scomparso nel 2017), che rintracciò Bigagli tramite i parenti della moglie di Alberto, Francesca Nardi, legata a Girard da vincoli di parentela. «Mi sono appassionato al personaggio ricostruendone la vita attraverso pazienti ricerche - rivela Bigagli – Scoprii che aveva lavorato ad altri importanti scavi in tutta Italia ed era anche un inventore perché ho rintracciato all’Archivio di Stato a Roma ben sette suoi brevetti».
Non meno emozionante è stato il percorso che lo ha portato a battersi per far intitolare a Giuseppe Camposampiero una piazza nel centro cittadino, già piazza degli Umiliati. Alberto ha vissuto undici anni tra infanzia e adolescenza nella Casa della Provvidenza Camposampiero in quanto figlio di madre nubile. La sua passione per la scrittura lo ha portato a realizzare due libri autobiografici su questa sua esperienza. All'interno di queste opere parla con grande affetto di Giuseppe Camposampiero. I libri si intitolano: “Mortadella e insalata” e “Porte chiuse”. Si tratta di due lavori dal contenuto emotivo notevole e grande onestà descrittiva.
Camposampiero, trentenne impegnato in attività politiche e sociali, già allievo di Giorgio La Pira, nel timore di ritorsioni durante l’occupazione nazista fece testamento lasciando tutto quanto possedeva ai poveri della città di Pistoia e nominando esecutrice testamentaria la professoressa Angela Borgioli. Quest’ultima, coadiuvata dalla sorella Delia, fondò la Casa della Provvidenza Camposampiero. Il destino volle che Giuseppe, da lì a poco, morisse sotto le macerie nel bombardamento anglo-americano il 24 ottobre 1943.
Bigagli ha voluto che la piazza antistante l’ abitazione dell’uomo cambiasse nome: che non fosse più intitolata a “degli Umiliati”, congregazione religiosa disciolta nel 1500, ma a Camposampiero. A portare avanti il suo obiettivo ci riuscì nel 2015.
Ex ragioniere alla Svra, Bigagli ha scritto altri libri, complessivamente sei libri. Inoltre è speaker ufficiale dello stadio Melani, conduttore di programmi radiofonici (Sound, Pistoia, Emmeradio, Quattro) e televisivi (Spazio C).
Lo scorso 21 gennaio in sala maggiore alla presenza del sindaco Alessandro Tomasi ha presentato la ristampa di “Mortadella e insalata”.
Un sogno nel cassetto? «Che un giardino, un spazio pubblico, un punto di aggregazione della città sia intitolato ad Angela Borgioli» spiega. Busserà di nuovo alle porte del Comune? Non per battere record, ma per amore della città è molto probabile.
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