Il Tirreno

Pistoia

Pistoia, rapinatore arrestato a Firenze era ospite a Vicofaro

Pistoia, rapinatore arrestato a Firenze era ospite a Vicofaro

Refurtiva trovata in parrocchia. Don Biancalani: «Ci sono rimasto malissimo»

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PISTOIA. Era ospite nella parocchia di Vicofaro il 22enne del Gambia, ora in carcere, che, a Firenze la notte dell’11 marzo, attorno alle 3, avrebbe rapinato una donna che rincasava gettandola a terra e trascinandola sul selciato finchè non gli ha mollato la borsa. È stato tra le sue cose, nella parrocchia di don Massimo Biancalani, che gli investigatori della questura fiorentina hanno ritrovato parte del bottino della rapina dopo aver arrestato il giovane nel pomeriggio successivo.

«Il ragazzo – spiega don Biancalani – era stato da noi qualche tempo fa, poi improvvisamente era scomparso. Per poi tornareo una settimana fa. Non ho approfondito subito la sua situazione, perché in questo momento la struttura è abbastanza sfornita di volontari, a causa del Covid. Il colloquio con lui lo avremmo dovuto avere tra qualche giorno» .

Giovedì mattina, nella parrocchia di Vicofaro, è arrivata la polizia.

«Gli inquirenti – riprende don Biancalani – mi hanno spiegato che il giovane era conosciuto alle forze dell’ordine per altri episodi. Ci sono rimasto malissimo. Tra l’altro, i poliziotti hanno avuto un atteggiamento molto umano. Mi hanno chiesto delle cose, ma io sapevo poco, proprio perché non c’era stato il tempo per confrontarci con il 22enne dal momento del suo arrivo qui. È stata perquisita la struttura e stata trovata la refurtiva: ho visto un computer di quelli piccolissimi e non so cos’altro. Noi solitamente, quando arriva un nuovo ospite, facciamo un colloquio con lui per capire anche la sua situazione legale, ma questa volta, come dicevo, non c’è stato il tempo».

La parrocchia di don Biancalani, spesso al centro delle cronache per il soprannumero delle persone ospitate, attualmente è tornata ad essere super affollata.

«Abbiamo circa 130 ospiti – spiega don Biancalani – siamo in attesa dell’attuazione del progetto per il trasferimento presentato a suo tempo dalla Regione, ma per adesso tutto fermo. Siamo molto dispiaciuti anche per questo. È un’umanità complessa quella di questi giovani. Certamente se avessero soluzioni migliori non sarebbero qui. La situazione – conclude – è ancora più difficoltosa per il Covid, anche se al momento per fortuna non abbiamo persone positive» .



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