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Casseri voleva presentare il suo libro in televisione
T.G.
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PISTOIA. Umberto Eco aveva plagiato il suo libro. Di questo era convinto Gianluca Casseri, e l'avrebbe ribadito senza timori alla trasmissione condotta da Stefano Fiori e Giuseppe Previti su Tvl. Un appuntamento fisso per gli appassionati di misteri e dintorni la trasmissione "Giallo Pistoia", a cui anche Gianluca Casseri, divoratore dei libri di Tolkien e del fantasy, ma anche di esoterismo e di letture legate a un'ideologia di estrema destra, aveva chiesto di partecipare. «Telefonò in redazione circa sei mesi fa - racconta Stefano Fiori -, dicendo che aveva scritto un giallo esoterico ambientato nel cimitero di Praga». Un bel libro, assicurò Casseri. Il tono di voce pacato, l'eloquio fluente. Il ragioniere di Cireglio venne inserito nella lista degli ospiti. «Prepariamo una scaletta delle varie puntate, presentando via via gli autori e le loro opere», spiega Fiori. Anche Casseri era stato inserito in scaletta. Appena definita la data, Previti lo richiamò. E a quel punto l'affermazione - ostinata, convinta - che in trasmissione avrebbe raccontato la sua verità: Umberto Eco era autore di plagio. Il sesto romanzo del professore, "Il cimitero di Praga", uscito nelle librerie nell'autunno del 2010, era stato scritto sull'architrave del romanzo di Casseri. La parvenza di normalità si dissolse. E non, afferma Fiori, per il nome dell'accusato. Per il tono, le parole, qualcosa che non "quadrava" nel modo in cui Casseri esponeva le sue tesi. Dove Casseri scrivesse i suoi testi ancora non è chiaro agli inquirenti. Dal computer del fratello Giancarlo, nell'abitazione di Cireglio (Casseri non aveva un suo pc) sono emersi alcuni contatti di posta elettronica (tra cui una mail inviata a un editore), e visite su siti internet. Tra cui quello di Casapound Pistoia, di cui era simpatizzante.
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