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Pisa, l'Università cerca acquirenti per l'ex Chimica: le ipotesi di utilizzo e il valore 

Pisa, l'Università cerca acquirenti per l'ex Chimica: le ipotesi di utilizzo e il valore 

Avviso pubblico per il complesso di via Risorgimento

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PISA. L’Università di Pisa cerca acquirenti, e non è la prima volta, per lo storico complesso già sede della facoltà di Chimica. La pubblicazione dell’avviso è dello scorso giovedì. Il termine per raccogliere manifestazioni di interesse è il prossimo 28 ottobre. Da questo avviso «non derivano – sottolinea Unipi – né diritti di prelazione o preferenza né impegni o vincoli sia per i soggetti che presentano la manifestazione di interesse sia per l’Università». Alle eventuali successive procedure di vendita, quindi, potranno, partecipare anche altri soggetti. Tra le ipotesi di utilizzo quello di una residenza collettiva, secondo un modello socialmente innovativo, o uno studentato.

Il complesso immobiliare è costituito da un fabbricato storico realizzato nel 1936, prospiciente via Risorgimento, da un suo ampliamento costruito nel 1962 lungo via Rustichello, da altri manufatti secondari e dall’area verde adiacente le mura urbane lungo via Nicola Pisano. Il valore indicato è 7.475.679,25 euro. «Tale cifra rappresenta il valore residuo così come da ultimo bilancio approvato dell’Università – si legge nell’atto – e non si riferisce al valore di mercato del complesso che l’amministrazione si riserva di stimare, al fine di determinare il prezzo base per eventuali e successive procedure di vendita».

L’avviso è rivolto sia a soggetti pubblici che privati che dovranno indicare il «futuro utilizzo del bene», oltre a «una valutazione economica». La posizione dell’ex Chimica, senza utilizzo da anni dopo lo spostamento della sede in via Moruzzi in zona Cnr, viene messa in evidenza da Unipi: «Questo comparto, destinato ad azioni di recupero architettonico e funzionale, risulterà inoltre maggiormente valorizzato in relazione alle nuove funzioni previste dal progetto di riqualificazione urbana dell’ampia area dell’ospedale Santa Chiara, programmato dall’amministrazione comunale a firma dello studio britannico internazionale di David Chipperfield Architects».

«Il comparto degli ex Istituti Chimici si pone in stretta relazione funzionale – si legge – con questa lungimirante visione e in tal senso diviene significativa e interessante interconnessione la conferma della previsione dello strumento urbanistico vigente, di valorizzare, anche ai fini pubblici, l’area a verde di circa 2.000 mq che si estende fino alle mura urbane».

In base ai vigenti strumenti urbanistici comunali il fabbricato storico ha destinazione “servizi pubblici di interesse generale università e ricerca” nella sottocategoria “attrezzature territoriali”. L’edificio di più recente costruzione (quello degli anni Sessanta)) è all’interno della categoria mista “residenza e servizi”, con possibilità di intervento fino alla ristrutturazione urbanistica, mentre l’area che si estende fino alle mura urbane risulta come verde pubblico attrezzato».

Una possibile strada viene comunque già indicata, considerato che l’amministrazione comunale sta procedendo alla formazione del nuovo Piano Operativo Comunale (Poc) «ed è plausibile – scrive Unipi – che tra le possibili destinazioni di riuso del fabbricato storico sia prevista quella relativa a residenza collettiva, che appare il “best use” in relazione alle esigenze di conservazione della struttura tipologica degli spazi distributivi».

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