Il Tirreno

Il caso

Sospeso dall’ordine e ai domiciliari, continuava a esercitare in casa dei genitori: chi è il medico toscano arrestato

di Melania Carnevali

	(foto d'archivio)
(foto d'archivio)

Massa, l’uomo è già stato condannato in primo grado per aver effettuato trattamenti di chirurgia estetica, spesso in sedazione profonda, senza le necessarie autorizzazioni. Denunciata la compagna

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MASSA. Nonostante fosse agli arresti domiciliari, sospeso dall’ordine dei medici e dotato di braccialetto elettronico, aveva continuato a esercitare la professione sanitaria da casa, trasformando l’abitazione dei genitori in un vero e proprio studio medico abusivo. Per questo motivo, Francesco Cardillo, 45 anni, è stato arrestato e trasferito in carcere nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Massa-Carrara, in esecuzione di un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare emessa dal tribunale.

L’uomo era già noto alle cronache giudiziarie per una precedente inchiesta condotta dalla stessa procura e dalla Guardia di Finanza, che aveva portato a una condanna in primo grado, lo scorso 17 luglio, a oltre quattro anni di reclusione. Le accuse? Trattamenti di chirurgia estetica effettuati in condizioni del tutto irregolari, spesso in sedazione profonda, senza le necessarie autorizzazioni sanitarie e in ambienti privi dei requisiti minimi di sicurezza. Nonostante ciò, il professionista, ristretto ai domiciliari nell’abitazione dei genitori, avrebbe ricominciato a ricevere pazienti, aggirando le restrizioni imposte dalla misura cautelare e continuando a esercitare la professione medica pur essendo formalmente sospeso dall’albo.

A scoprire tutto sono stati ancora una volta i finanzieri del Gruppo di Massa-Carrara, che hanno condotto una nuova attività investigativa, documentando come il medico avesse, a detta degli inquirenti, riallestito un ambiente domestico in forma di ambulatorio, ricevendo almeno un paziente nel mese di giugno. Il caso avrebbe preso una piega ancora più grave quando, dopo un trattamento sanitario somministrato dal medico, il paziente avrebbe avuto complicanze tali da richiedere il trasferimento in una struttura ospedaliera per ricevere cure adeguate.

Una perquisizione condotta su delega della Procura avrebbe confermato ogni sospetto: all’interno dell’abitazione i finanziari avrebbero trovato un vero e proprio studio, con strumenti medici e arredi compatibili con l’attività professionale. Non solo: al momento del blitz, le fiamme gialle avrebbero trovato anche una cliente già in attesa, pronta a sottoporsi a un nuovo trattamento, ignara della reale situazione giudiziaria del medico. Inoltre, nel corso delle indagini è emerso un ulteriore elemento la compagna del medico – a sua volta priva di qualunque titolo abilitativo – avrebbe collaborato in più occasioni alle attività mediche, fornendo assistenza diretta durante i trattamenti. La donna è stata quindi denunciata in stato di libertà.

Alla luce dei nuovi elementi raccolti, la Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto l’aggravamento della misura cautelare: il medico, già condannato in primo grado, è stato trasferito in carcere, dove resterà in attesa dei prossimi sviluppi processuali. «Il professionista – si legge in una nota delle Fiamme Gialle – già durante le precedenti fasi investigative si era reso protagonista di una pluralità di illeciti, mettendo a rischio la salute dei pazienti. Aveva effettuato trattamenti di chirurgia estetica in sedazione profonda in un contesto privo di qualunque autorizzazione, esponendo le clienti a gravissimi rischi. Questa attività – conclude la nota – testimonia l’impegno costante del Corpo nel contrasto all’illegalità e nella tutela della sicurezza sanitaria e dell’economia legale».

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