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Pisa, una “barriera” di telecamere per controllare gli accessi: dove saranno installate e come funzionano

di Francesco Loi
Pisa, una “barriera” di telecamere per controllare gli accessi: dove saranno installate e come funzionano

Una ventina di sistemi di lettura targhe a nord e sud della città. I nuovi dispositivi sono stati richiesti dalla polizia

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PISA. Ottocentomila euro in più. L’obiettivo è arrivare a costruire una “rete” di telecamere per la lettura targhe in grado di controllare gli accessi alla città. A nord e a sud dei quartieri più periferici. Una richiesta al Comune di Pisa che arriva direttamente dalle forze dell’ordine.

Per questo, dentro una variazione di bilancio che dovrà essere votata in consiglio comunale, l’aumento di spesa è stato presentato in una seduta congiunta della prima e della quarta commissione consiliare. Lo stanziamento passa quindi a un totale di un milione e 40mila euro.

«Ogni postazione ha un costo di circa 25mila euro e ne sono previste 7 a Coltano, 9 a Pisa nord e 9 a Pisa sud», ha detto il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Raffaele Latrofa, affiancato dal dirigente Maurizio Iannotta.

«Questi lavori – ha aggiunto Latrofa – saranno realizzati per aumentare le postazioni presenti sul territorio per il controllo degli accessi sia a nord che a sud della città e verranno finanziati con i proventi delle sanzioni relative al Codice della Strada come vuole la normativa».

«Riguardo ai dispositivi per la lettura targhe – ha detto il dirigente rispondendo ad alcune domande dei consiglieri – ci interfacciamo con le forze dell’ordine per soddisfare le loro esigenze in base a quelle che ritengono le postazioni più significative per avere maggiore capacità di risposta. La zona nord è di più semplice gestione al fine di riuscire a creare una barriera unica. Nella zona sud la situazione invece è più complessa e la stiamo approfondendo».

Rispetto alle caratteristiche tecniche, «le telecamere per la lettura targhe – ha aggiunto – hanno la possibilità di essere gestite da un software che può lanciare un alert quando ci sono auto sospette o soggetti sospetti ai quali corrisponde la targa di un certo veicolo. Il sistema riesce dunque a fare attività preventiva e può aiutare le pattuglie in azione sul territorio. È un qualcosa di attivo, non di passivo, che aiuta la capacità di controllo. E poi quanto più la rete è completa, e passa di comune in comune, e più diventa facile seguire gli spostamenti di un veicolo anche su distanze maggiori tracciandone il percorso».

Peraltro le telecamere per la lettura targhe si interfacciano anche con la videosorveglianza delle telecamere “normali”. «Una volta individuate le automobili e i soggetti che possono aver commesso un illecito – è stato spiegato nel corso della seduta congiunta delle commissioni consiliari – l’integrazione del sistema permette di seguire il veicolo mano a mano che si sposta sul territorio. Sono proprio le forze dell’ordine che ce lo sollecitano. Si tenga inoltre conto che la targa è qualcosa di non mascherabile e che le telecamere tradizionali non è detto che da sole riescano a fare di più».

L’esigenza del potenziamento della videosorveglianza sul territorio è tornato in primo piano anche in seguito all’omicidio di Oratoio. Secondo i dati forniti dall’amministrazione comunale, in città ci sono 148 telecamere (di proprietà del Comune) e 7 sono in lavorazione (quelle per Coltano). Da questi numeri sono esclusi i dispositivi di lettura targhe che si trovano soprattutto sul litorale.

Di recente il tema è stato affrontato anche in consiglio comunale, quando il sindaco Michele Conti ha risposto a un question time del consigliere Marco Biondi (Pd) che in quel caso prendeva spunto anzitutto dal furto con danneggiamenti alle vetrine avvenuto alcuni al negozio Eredi Vincenti di Corso Italia, ma faceva poi riferimento anche ai fatti di Oratoio. «Dal 2019 al 2024 sono state individuate oltre 30 persone responsabili di furti e danneggiamenti grazie alla rete della videosorveglianza», ha detto Conti rispondendo al consigliere.

Il sistema di telecamere cittadino è connesso con le centrali operative di carabinieri e questura. Nei giorni scorsi il prefetto Maria Luisa D’Alessandro aveva affrontato l’argomento di un piano di nuove telecamere da posizionare in città e nei quartieri. In consiglio il sindaco aveva anche annunciato quelli che sono i programmi dell’amministrazione in questo settore. «Nel triennio 2025-2027 è nostra intenzione – ha detto – impiegare tra i 5 e i 600mila euro tutti gli anni per implementare il sistema di videosorveglianza, a cui si aggiungono le telecamere per la lettura targhe».

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