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Pisa, emergenza insetti infestanti: migliaia di pini sono in pericolo. Le zone più colpite e il risultato delle ispezioni

di Valentina Landucci
Pisa, emergenza insetti infestanti: migliaia di pini sono in pericolo. Le zone più colpite e il risultato delle ispezioni

Si allarga la zona invasa dalla cocciniglia, scattano le contromisure. Per chi ostacola il piano “salva alberi” sanzioni fino a 5000 euro e anche il rischio di una denuncia penale

28 maggio 2024
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PISA. Il monitoraggio e gli interventi sono costanti, ormai da oltre un anno. Eppure l’emergenza continua ed anzi si aggrava. Tanto da far temere della sopravvivenza di una parte importante del patrimonio arboreo del litorale pisano. Le pinete di Tirrenia, ma quelle a nord e a sud, Marina e Calambrone, continuano ad essere minacciate da un insetto, la cocciniglia tartaruga (nome scientifico Toumeyella parvicornis). Un infestante pericoloso la cui diffusione incontrollata già in altre zone d’Italia ha determinato la quasi scomparsa delle caratteristiche pinete litoranee. Quello che da tempo si cerca di evitare sul Litorale pisano e in aerea Parco, ma con grandissime difficoltà.

A monitorare la situazione ci sono gli ispettori fitosanitari della Regione Toscana che nelle scorse settimane hanno messo a punto un nuovo piano di azione per contrastare la diffusione della cocciniglia e, con il supporto del Comune di Pisa, sono ora i campo per un una maxi operazione del focolaio che, a distanza di oltre un anno dai primi interventi, continua ad allargarsi.

La mappa delle segnalazioni e l’area interessata (quella di infestazione e la zona cuscinetto all’interno della quale è richiesta la massima attenzione sulle piante per evitare la diffusione dell’insetto) hanno assunto dimensioni preoccupanti. Se l’emergenza vera e propria si concentra a Tirrenia e a Marina, l’area “cuscinetto” raggiunge ormai i terreni a Nord del fiume Arno, la zona di San Piero a Grado e la Vettola, le aree a est dell’Aurelia, Coltano, e più a sud Stagno e i terreni fin quasi a ridosso dell’abitato di Livorno.

Da qui la necessità di emanare direttive ferree che consentano agli ispettori e al personale – chiamato ad esaminare le piante e intervenire con tagli o trattamenti endoterapici con prodotti fitosanitari – di accedere liberamente alle aree sotto osservazione, pubbliche o private che siano.

«Gli interventi di rimozione e distruzione e gli interventi endoterapici delle piante sono di particolare importanza per ridurre al minimo la possibilità di ulteriore diffusione dell’organismo nocivo» spiegano gli ispettori della Regione nel provvedimento emesso dal servizio fotosanitario e diffuso dal Comune di Pisa. Il Piano il servizio Fitosanitario regionale «potrà individuare ulteriori misure fitosanitarie per affrontare qualsiasi specificità o complicazione ritenuta in grado di impedire, ostacolare o ritardare l’eradicazione della cocciniglia tartaruga, indipendentemente dall’ubicazione delle piante o dal fatto che siano di proprietà pubblica o privata o dalla persona o ente che ne è responsabile qualora necessario». Indubbio, per Regione e Comune «l’alto valore storico, paesaggistico e ambientale dei pini nel contesto urbano di Tirrenia e di Marina di Pisa» e per questo c’è la necessità di «intervenire prioritariamente nella zona infestata del contesto urbano di Tirrenia e di Marina di Pisa, al fine della riduzione del potenziale infettivo dell’organismo nocivo e quindi della limitazione del rischio di ulteriore diffusione dell’infestazione». Le operazione saranno dunque condotte direttamente dal servizio fitosanitario con il supporto di una ditta specializzata. «Ai proprietari e conduttori di terreni ubicati nella zona urbana di Tirrenia e di Marina di Pisa» si legge ancora nel provvedimento, è chiesto di «consentire l’accesso al personale del servizio fitosanitario regionale e ad altro personale di supporto da esso incaricato» allo scopo di censire le piante di pino, rimuovere e distruggere «le piante ospiti di cocciniglia tartaruga del pino con un fusto di diametro inferiore a 15 cm misurato a 1,30 m da terra» e procedere invece con i trattamenti endoterapici con prodotti fitosanitari sulle piante più grandi. Il materiale di risulta degli abbattimenti non potrà essere spostato «al di fuori della zona delimitata». Per i trasgressori sono previste anche importanti sanzioni pecuniarie (fino a 5 mila euro di multa), ma vista la situazione di emergenza in atto i provvedimenti da adottare in caso di comportamenti che ostacolino la messa in atto del piano di eradicazione della cocciniglia o, peggio, contribuiscano alla diffusione dell’insetto, potrebbero essere anche peggiori: «A seguito del grave rischio fitosanitario dovuto alla eventuale diffusione colposa della infezione in atto – scrive in proposito la Regione – in caso di comportamenti impeditivi e dilatori, verrà valutato se ricorrono le fattispecie per una denuncia all'autorità giudiziaria ai sensi dell'articolo 500 (diffusione di una malattia delle piante o degli animali, ndr) del codice penale».

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