Porto, c'è un bunker da spostare
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Il bunker contro le incursioni aeree a Marina di Pisa Era un rifugio contro i bombardamenti, la Sovrintendenza l'ha vincolato
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MARINA. Quel bunker nell'area del porto in costruzione ha un valore storico e va salvaguardato. Per cui spostatelo. Lo dice la soprintendenza. Molti non sanno o non ricordano dell'esistenza di un bunker proprio nell'area dove un tempo sorgeva la fabbrica della Fiat, oggi abbattuta per far posto al porto in costruzione. Una presenza imponente con le sue 200 tonnellate e 20 metri di lunghezza che la soprintendenza ha vincolato al momento della presentazione del progetto del porto nel 2004. La soprintendenza di Pisa ha disposto che il bunker sia spostato dalla sua collocazione originaria, che è sul confine tra la vecchia area camper e la fabbrica, e ricollocato quasi davanti al bar la Rosa dei Venti in una zona a verde in prossimità della diga. Si tratta di uno spostamento di poche centinaia di metri e che praticamente si verificherà quasi alla fine dei lavori del porto, ma molto oneroso. Come ha spiegato Stefano Bottai, presidente e amministratore delegato della Boccadarno spa, la società che realizza il porto e che dovrà anche provvedere a proprie spese allo spostamento, dovranno essere utilizzati macchinari particolari insieme a particolari procedure per la rimozione. La motivazione del vincolo è data da più fattori. L'architetto Marta Ciafaloni, in qualità di direttore e coordinatore della soprintendenza di Pisa, sostiene la necessità di tutelare il bunker, insieme ad altre costruzioni che testimoniano e caratterizzano il passato del luogo come ad esempio i retoni, facendo riferimento non solo all'età del reperto, ma anche al suo significato storico. Infatti, il bunker porta con sé tra i settanta e gli ottant'anni di storia. «Si tratta di un rifugio costruito intorno agli anni trenta - spiega l'architetto Ciafaloni -, e davanti ad un'opera così bisogna prendere delle decisioni importanti. Capisco che non sia bello da vedersi in quanto in cemento armato, ma sicuramente è suggestivo, almeno per la memoria storica che rappresenta. Una delle sue funzioni dovrebbe essere quella di servire come monito alle giovani generazioni, come ricordo vivido di ciò che è stata la guerra per tutti coloro che l'hanno vissuta». Il bunker sarà riposizionato con le stesse caratteristiche che presenta adesso, quindi leggermente interrato con scalette centrali e si auspica che possa diventare un punto di attrazione turistica. Questa è una speranza nutrita sia dall'architetto Ciafaloni che dall'assessore all'urbanistica Fabrizio Cerri per i quali, se non vi saranno ragioni di sicurezza, potrebbe anche diventare visitabile. Il bunker, utilizzato dalla popolazione come rifugio antiaereo, ospitò anche artiglieria protetta e cannoni che vi vennero istallati per la difesa costiera, anche se non servirono a salvare Pisa dai massicci bombardamenti sia terrestri che aerei dell'estate del 1944. Al largo di Bocca d'Arno vi era un incrociatore che colpì ripetutamente la città. Donatella Lascar ALTRO SERVIZIO a pag. 21