Appiccano il fuoco in cella, otto agenti intossicati e la protesta al carcere dell'Elba
Scoperti dalla Penitenziaria a bere l’alcol distillato clandestinamente avrebbero reagito violentemente
PORTO AZZURRO. Otto persone soccorse nel carcere di Porto Azzurro. L’intervento della Polizia penitenziaria rovina la “festa” e di tutta risposta scoppia la protesta. All’origine l’uso di sostanza alcolica prodotta artigianalmente e in modo clandestino da alcuni reclusi. Una sorta di grappa di cui i sequestri all’interno della casa di reclusione sono frequenti. Si tratta di una pratica diffusa, non solo a Porto Azzurro. Le persone stordite dai fumi dell’alcol avrebbero perso il controllo e all’intervento del personale della Penitenziaria hanno dapprima danneggiato le suppellettili in due celle per poi appiccare un fuoco. Da qui, l’intervento con gli estintori per sedare le fiamme.
L'arrivo dei soccorsi
Nonostante ciò, i fumi della combustione hanno invaso i locali e causato le intossicazioni per cui è stato necessario richiedere l’intervento dei soccorritori del 118. La chiamata alla centrale operativa è delle 17, 50. Tre le ambulanze inviate sul posto. Il bilancio è di otto persone intossicate e due celle completamente distrutte.
Il caos è scoppiato al momento dell’intervento degli agenti della Penitenziaria per sequestrare l’alcol e trasferire i detenuti in isolamento. Quest’ultimi in preda all’alcol non si sarebbero trattenuti e sarebbe scoppiata la violenta protesta. L’accaduto, per chi opera all’interno della struttura carceraria, è purtroppo all’ordine del giorno. Frequenti sono i sequestri di questa sorta di grappa distillata clandestinamente e ogni volta sono motivo di proteste. Scoperti, i detenuti reagiscono con aggressioni al personale e atti vandalici, causando danneggiamenti alla struttura, distruzione di suppellettili e incendi degli arredi.
L'incompatibilità di alcuni detenuti
Tra le questioni più volte segnalate dagli operatori c’è la presenza nella casa di reclusioni di detenuti che per le loro condizioni psichiche non sono compatibili con le condizioni e la struttura di Porto Azzurro. Tant’è che i protagonisti di questi episodi sono sempre gli stessi soggetti. Le cause? Alcuni detenuti poco inclini al rispetto delle regole di un istituto penitenziario. In gran parte stranieri, con problemi di tossicodipendenza e disturbi psichiatrici. A ciò si aggiunge l’abuso di alcol. E il fatto che l’istituto non dispone delle risorse né delle condizioni adeguate a gestirli.
Alle cronache si segnala quanto accaduto il primo dicembre dello scorso anno. In qual caso solo perché gli agenti della Penitenziaria stavano facendo il proprio dovere controllando chi producesse in modo artigianale la grappa tre di loro sono stati aggrediti e costretti a ricorrere alle cure del Pronto soccorso di Portoferraio. Poco dopo un altro detenuto a tentato di suicidarsi e dato fuoco la materasso del letto.