Elba, chiusa l'inchiesta sui presunti abusi edilizi a Capoliveri: 24 indagati, i nomi
Accusato di corruzione il vicesindaco di Capoliveri, Leonardo Cardelli. Coinvolti anche un dipendente del catasto livornese, geometri, architetti e funzionari pubblici
CAPOLIVERI. La procura ha chiuso le indagini sui presunti abusi edilizi e paesaggistici avvenuti negli anni scorsi nel comune di Capoliveri, che vedono indagato per corruzione anche il vicesindaco Leonardo Cardelli. L’avviso di conclusione dell’inchiesta, firmato dal pubblico ministero titolare del fascicolo Massimo Mannucci, è stato notificato a 24 persone. A occuparsi degli accertamenti, culminati con le perquisizioni della primavera dell’anno scorso, i militari della guardia di finanza di Portoferraio e del comando provinciale, che sequestrarono una serie di immobili, alcuni anche a pochi metri dalle famosissime spiagge del territorio. Barabarca, Zuccale, Lido di Capoliveri e Gualdo alcune delle aree di pregio attenzionate dagli inquirenti.
Corruzione
Per il più grave reato di corruzione risultano indagati, oltre a Cardelli, il cinquantasettenne Luigi Borriello, dipendente dell’ufficio del catasto di Livorno e difeso dall’avvocato Danilo Adoncecchi, il geometra piombinese Luca Rocchiccioli (65 anni e assistito dal collega Roberto Napoleoni) e l’imprenditore lombardo, residente in provincia di Monza Brianza, Marco Marzorati, stessa età. A difenderlo lo stesso legale. Secondo l’accusa il funzionario pubblico, originario del comune partenopeo di Portici, avrebbe «compiuto un atto contrario ai doveri d’ufficio, esorbitando dai suoi compiti istituzionali» nella gestione di due pratiche edilizie, ricevendo – si legge nei capi d’accusa – «quantomeno il 12 settembre del 2022, in contanti a Piombino, 500 euro prelevati da Rocchiccioli dal proprio onorario riscosso con una fattura del 4 agosto del 2022». Borriello davanti al giudice per le indagini preliminari, un anno fa, si era comunque difeso spiegando di non aver cancellato «nessuna particella per fare dei favori» a Rocchiccioli e di conseguenza di non essere coinvolto in alcun caso di corruzione.
Gli abusi edilizi
Per abusi edilizi risultano poi indagati la settantacinquenne capoliverese Gemma Lavorgna (in qualità di committente di un lavoro), il quarantottenne ingegnere e responsabile dell’ufficio edilizia privata del Comune Federico Brugioni, il settantunenne genovese (residente sempre a Capoliveri) Roberto Eugeni (committente), la progettista monzese Giselda Maria Perego (75 anni), l’ex sindaco di Capoliveri e medico Paolo Ballerini (72 anni e committente di un intervento edilizio su un suo immobile a ridosso della spiaggia di Zuccale, per la cui vicenda al Tirreno aveva spiegato di ritenersi estraneo ai fatti contestati), il cinquantasettenne austriaco Raimund Kober, committente, il progettista trentottenne capoliverese Stefano Squarci, i committenti di alcuni lavori Lio Baldoni (77 anni e originario di Grosseto) e Maria Lorena Carmignani (di 71), l’architetto cinquantottenne Marco Cardenti, il londinese originario di Trento Luca Armenia (stessa età e ritenuto committenti di un’opera all’interno del Parco nazionale), il geometra cinquantaduenne Giuseppe Linguanti e Gian Francesco Ballerini (59 anni, committente).
Gli altri indagati
Rispetto a quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare di quasi un anno e mezzo fa, con la quale il tribunale aveva disposto alcune misure interdittive temporanee e ora non più in vigore, lo sviluppo dell’inchiesta lo scorso autunno aveva portato a nuovi indagati. L’accusa, per tutti, è sempre quella di aver svolto «lavori edilizi abusivi», si legge nell’avviso di conclusione delle indagini. Sono il progettista e committente di un intervento edile a Lido di Capoliveri Walter Grassi (77 anni e residente a Garbagnate Milanese, in Lombardia), l’ex responsabile dell’area tecnica del Comune Vincenzo Rabbiolo (57 anni e originario di Caltanissetta, in Sicilia), i committenti tedeschi di una ristrutturazione a Barabarca Christoph Benjamin Weltz e Stefan Michel Leberfinger (di 67 e 64 anni), la committente di un lavoro in località Gualdo Agnese Corsetti (settantenne capoliverese) e il geometra cinquantottenne Davide Luperini. Fra gli avvocati difensori Stefano Del Corso, Enrico Marzaduri, Carla Leonardi, Francesca Galiuto, Giada Lazzereschi, Giulia Padovani, Francesco Mingiardi, Luca Gastini, Federica Ciardelli, Marco Talini, Alessandro Massarelli, Cecilia Bellucci, Michele Murdaca, Mery Weaver e Gianclaudio Pazzaglia.
Coinvolto un vigile
Il ventiquattresimo indagato – l’accusa in questo caso è falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici – è il sessantaquattrenne agente della polizia municipale di Capoliveri Francesco Arduini, che «in qualità di vigile urbano – si legge nell’ipotesi di reato – avrebbe redatto il 10 ottobre del 2023 un verbale di adempienza a un’ordinanza sindacale di demolizione falso nel suo contenuto in quanto la struttura in muratura non era mai stata demolita».
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