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Prato, senza laurea e con il bisturi: smascherata finta dottoressa tra flebo, farmaci illegali e chirurgia plastica

Prato, senza laurea e con il bisturi: smascherata finta dottoressa tra flebo, farmaci illegali e chirurgia plastica

Scoperto ambulatorio abusivo gestito da una 36enne cinese irregolare: praticava interventi di chirurgia plastica con prodotti non autorizzati e senza alcuna abilitazione medica

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PRATO. Un ambulatorio medico abusivo è stato individuato e sequestrato nel centro della città di Prato, in via Ludovico Ariosto, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura. Un nuovo caso in Toscana dopo l’ambulatorio medico abusivo scoperto a Casciana Terme Lari. L'attività, gestita da una cittadina di origine cinese di 36 anni, risultata irregolarmente presente sul territorio nazionale da oltre tre anni, operava senza alcuna autorizzazione e senza i requisiti previsti per l'esercizio della professione medica.

La perquisizione con il macchinario per la chirurgia plastica

Le forze dell'ordine, durante una perquisizione, hanno trovato un ambulatorio attrezzato con un lettino, una lampada medica e un macchinario denominato ''Cellimplanter'', impiegato soprattutto in chirurgia plastica e ricostruttiva. All'interno sono state inoltre sequestrate oltre 4000 confezioni di prodotti farmaceutici e medicali, quasi mille di provenienza cinese, oltre a flebo, siringhe, garze sterili e varie attrezzature mediche.

I farmaci senza autorizzazione

L'episodio, spiega un comunicato del procuratore Luca Tescaroli, assume particolare gravità anche perché i prodotti farmaceutici trovati risultano privi di riconoscimento e autorizzazione da parte del Ministero della Salute, la cui introduzione, detenzione e commercializzazione in Italia è vietata.

I reati

La Procura sta procedendo con accertamenti per verificare i reati di esercizio abusivo della professione medica e di somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica. L'operazione sottolinea l'attenzione delle autorità verso il fenomeno dell'abusivismo medico, che in questo caso rischiava di compromettere la salute di numerosi pazienti, prevalentemente di nazionalità non italiana. Le indagini proseguono, nel tentativo di tutelare la collettività e prevenire ulteriori rischi legati a pratiche mediche non autorizzate. 

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