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Piombino, scogliera abusiva da 18 anni: all’hotel il conto del Comune

di Manolo Morandini

	Una veduta della scogliera abusiva di fronte all’hotel Esperia (foto Lorenzo Manzini)
Una veduta della scogliera abusiva di fronte all’hotel Esperia (foto Lorenzo Manzini)

L’opera è difforme dal progetto e fuori dal mare in concessione. Le irregolarità accertate una prima volta nel 2007 dalla vigilanza edilizia e nel 2017 dai militari della Guardia costiera

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PIOMBINO. Un tratto di costa urbana di particolare pregio. È qui che insiste la scoglierina di fronte all’Hotel Esperia, sul lungomare Marconi. Un’opera necessaria, ma realizzata in modo difforme dal progetto autorizzato. Tant’è che da 18 anni si contesta l’occupazione di quel tratto di mare, al di fuori dall’area data in concessione. Un tempo lungo in cui non si è provveduto a cancellare quello che è configurato come un abuso edilizio con l’aggravante dell’occupazione di uno spicchio di mare demaniale. Ci sono da mettere in fila il numero degli anni e le cifre di un conto che continua a crescere a suon di ordinanze del Comune di Piombino, che è l’ente delegato alla riscossione, per l’indennizzo per l’occupazione abusiva.

Sulle difformità della realizzazione rispetto al progetto autorizzato concordano tutti. A dividersi le posizioni è sul momento di pagare. Tant’è che il caso è finito al Tar della Toscana con la proprietà dell’albergo, la società Mariani Srl, che ha impugnato ordinanze e ingiunzioni del Comune.

Riavvolgiamo il nastro. È nel 2004 che viene autorizzato dal Comune l’ampliamento della concessione demaniale per realizzare due scoglierine, a protezione della zona già in concessione del retrostante stabilimento balneare. Una doveva essere lunga 10, 5 metri e l’altra 6, 5. I lavori iniziano a giugno di quell’anno. Si deve arrivare a gennaio del 2007 per l’accertamento delle opere abusive da parte della Vigilanza edilizia del Comune. In acqua trovano un’unica scogliera, costruita in estensione sul lato sud dell’insenatura. Seguono interlocuzioni e richieste di proroga dalla società, per completare i lavori. Si arriva al 2012 e il Comune rinnova la concessione demaniale rilasciata all’hotel nel 2003. Prevede 115 metri quadrati di superficie coperta da impianti di facile rimozione, per il mantenimento di uno stabilimento balneare e di una terrazza belvedere sovrastante. A ciò si aggiungono la zona demaniale che è cresciuta a 860 metri quadrati, rispetto ai precedenti 654, e lo specchio acqueo, 300 metri quadrati rispetto ai 191 della concessione del 2003.

La concessione che per effetto delle disposizioni nazionali nel 2014 viene prorogata al 31 dicembre 2020. Ma nel 2017 su quel tratto di mare si affacciano anche i militari della Guardia costiera di Piombino: la scogliera costruita è difforme dal progetto autorizzato ed è posizionata al di fuori dello spazio concesso alla società, da qui la contestazione di occupazione abusiva di area demaniale marittima. A settembre di quell’anno parte la diffida a rimuovere l’opera abusiva. E la richiesta dell’indennizzo dovuto all’erario per l’occupazione senza titolo di beni demaniali marittimi.

La scogliera sulla base della relazione del tecnico della società copre una superficie di 195 metri quadrati. Le richieste di pagamento, parametrate a questa superficie, partono dal 2019, con canoni annuali di circa 3mila euro.

L’ultima ordinanza di ingiunzione di indennizzo è del 28 marzo. È il conto dovuto per il 2024. Pochi giorni prima il Tar della Toscana ha respinto il ricorso della Mariani Srl contro le precedenti richieste di pagamento. Mentre il 12 febbraio il Comune ha avviato il nuovo procedimento per la contestazione dell’occupazione abusiva dell’area demaniale marittima.

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