Il Tirreno

Piombino

Ospedale, la protesta si sposta a Villamarina

Sara Chiarei
Nella foto, la protesta organizzata dal Fials davanti all’ospedale di Villamarina a Piombino. A fianco dei rappresentanti del sindacato anche il capogruppo in consiglio comunale del Movimento 5 Stelle Daniele Pasquinelli
Nella foto, la protesta organizzata dal Fials davanti all’ospedale di Villamarina a Piombino. A fianco dei rappresentanti del sindacato anche il capogruppo in consiglio comunale del Movimento 5 Stelle Daniele Pasquinelli

La situazione di carenza di personale ospedaliero è ormai al limite

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PIOMBINO. La situazione di carenza di personale ospedaliero è ormai al limite. Il sindacato Fials in questi giorni sta per questo organizzando presidi davanti ad alcuni ospedali: lunedì quello di Cecina, martedì mattina invece la protesta si è spostata davanti all’ingresso di Villamarina a Piombino dove ha presenziato anche Daniele Pasquinelli, capogruppo in consiglio comunale per il Movimento 5 Stelle.

A pesare sull’andamento della sanità dell’area nord-ovest sarebbero le scelte effettuate dall’Azienda sia sulle specialistiche che riguardo all’emergenza Covid. Fials chiede in primo luogo di stabilizzare il personale precario e organizzare un piano di assunzioni a tutela dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.

«Dentro il profondo rosso della sanità toscana – afferma Massimo Ferrucci, segretario provinciale di Fials Livorno – una delle note dolenti è rappresentata dalla carenza di personale. Nell’area nord-ovest mancano almeno 150 operatori. Un problema – sostiene – che Cgil, Cisl e Uil lo scorso gennaio hanno ignorato sostenendo che la nostra regione è quella che ha effettuato il maggior numero di assunzioni in questo settore».

L’errore, secondo Fials, è stato quello di unificare i due ospedali (Piombino e Cecina) alimentando la speranza di un ospedale di primo livello con una serie di servizi e migliorie (come l’aggiunta di psichiatria e la ristrutturazione del pronto soccorso) mai realizzate. «La verità – aggiunge Ferrucci – è che ci troviamo con un ospedale impoverito, e non solo del punto nascita. Il reparto di medicina conta un numero spropositato di posto letto (circa 50, nda) mentre gli standard attuali prevedono modelli molto più contenuti». La parola chiave sembra essere ridimensionamento. E se da tempo a Piombino non si può più nascere, ora si inizia a ridurre anche il reparto di pediatria, non più in servizio h24. «Ciò significa – spiega Daniela Boem, vice-segreteria Fials Livorno – che nel caso in cui un bambino debba essere operato la sua degenza ospedaliera sarà in chirurgia, insieme agli adulti, oppure verrà trasferito a Cecina».

Certamente la pandemia non ha migliorato le cose. «Ci saremmo aspettati – prosegue Boem – dei modelli organizzativi adeguati. Invece continuiamo a trovare soluzioni estemporanee come le Covid-room o le bolle all’interno dei reparti, che su disposizione regionale prevedono l’isolamento di pazienti giunti in ospedale per una specifica patologia ma risultati positivi dopo il ricovero. Il punto è che di fronte all’insorgenza di sintomi questi dovrebbero essere trasferiti altrove e non tenuti all’interno di un reparto: il personale è già scarso ed il rischio di infezione molto elevato».

Non a caso attualmente presso l’ospedale di comunità all’interno di Villamarina ci sono (secondo quanto appurato da Fials) otto persone tra Oss e personale infermieristico positive al Covid, oltre ad alcuni pazienti. «Le Asl devono dotarsi di personale specializzato ad intervenire sul Covid- conclude Boem – nel 2020 il governo ha emanato il decreto legge 34 in cui sono stati disposti finanziamenti appositi per intervenire in caso di nuovi picchi ma ad oggi non sappiamo se quei soldi siano mai arrivati o come siano stati spesi»l


 

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