L’Elba come le Tremiti, Legambiente vuole lo stop all’uso della plastica
Il Cigno Verde lancia un appello ai sindaci dell'isola d'Elba: l'obiettivo è ridurre l'inquinamento
PORTOFERRAIO. No alla plastica monouso. Legambiente è categorica. E rivolge ai sindaci dell’Elba e alla grande distribuzione organizzata di prendere esempio dalle Tremiti incluse nel parco nazionale del Gargano. Infatti l’amministrazione che le governa ha pubblicato, il Primo Maggio, una delibera con cui sono vietati stoviglie di plastica, bicchieri e bicchierini per la birra, caffè e contenitori monouso.
Alle Tremiti saranno in vendita solo materiali biodegradabili che Legambiente Arcipelago Toscano e pochi altri usano con successo all’Elba da diversi anni. «Non resta da fare altro che imitare le Tremiti: dite no alla plastica monouso». Che fine hanno fatto gli impegni sottoscritti nel 2012 con il progetto “Elba Plastic Free” da Provincia, enti locali, Esa, Asa, Ap, associazioni del commercio e del turismo, parco? Di tutti i buoni propositi non è rimasto niente. Eppure gli ambientalisti ci credono ancora. Fortemente. Come l’iniziativa di Vele Spiegate promossa da Legambiente e Diversamente Marinai e “10.000 Mani per l’Elba”.
Il Cnr, sul vortice di plastica a nord dell’Elba e tra la Corsica e Capraia, ha dimostrato quanto l’Elba e l’intero Arcipelago Toscano siano particolarmente colpiti da un fenomeno globale. «I nostri amministratori comunali – aggiunge Legambiente – sembrano non avere la stessa percezione della gravità del problema che ha dimostrato il sindaco delle Isole Tremiti. Eppure l’Elba, proprio per la sua insularità potrebbe e dovrebbe essere un luogo privilegiato per diventare un esempio da seguire di comportamenti virtuosi, sostenibili e all’avanguardia. Invece ha finora perso molte, troppe, occasioni, magari rinunciando a proseguire progetti che altri hanno copiato con successo».
Intanto, nei prossimi giorni, Legambiente e gli studenti delle superiori elbane presenteranno un decalogo per trasformare in Ecofeste le iniziative elbane utilizzando stoviglie biodegradabili e altre buone pratiche, ma già ora il Cigno Verde dell’Arcipelago toscano torna a chiedere ai sindaci elbani e al Parco Nazionale di prendere la testa del movimento per salvare il mare a cominciare dai suoi luoghi più fragili ed esposti come le Isole.