«A Piombino 38 navi da smantellare»
Il ministro Pinotti ha ufficializzato l’operazione Piombino nell’ambito di un piano di rinnovamento della flotta
PIOMBINO. «Abbiamo firmato un protocollo e abbiamo detto che 38 navi di quelle che la Marina ha già dismesso devono andare a Piombino. Credo che stiano concludendo i lavori a Piombino, necessari per fare lo smantellamento delle navi, noi manterremo questo impegno» a farle smantellare nel porto piombinese. Lo ha affermato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ieri a margine del giuramento all’Accademia navale di Livorno parlando coi giornalisti e dopo aver parlato degli investimenti per il rinnovo della flotta navale.
«Le navi che non possono essere trasportate saranno smantellate nei luoghi dove sono - ha aggiunto il ministro - ma 38, che è un numero significativo, saranno destinate a Piombino quando sarà pronta. Questo governo ha deciso di fare un investimento importante, una scelta proposta dal Governo ma voluta e sostenuta dal Parlamento, di un rinnovamento della flotta navale, con un investimento nei prossimi 20 anni di 5 miliardi e 600 milioni di euro» ha spiegato ancora il ministro della Difesa. La responsabile del dicastero ne ha parlato a proposito della legge per la Marina ricordata anche nell’intervento durante la cerimonia. Il ministro Pinotti ha sottolineato che «ieri sono stata al primo atto, diciamo, della costruzione di una nuova nave, di pattugliatore d’altura che fa parte della legge navale, quindi c’è stata una rapidità tra lo stanziamento dei fondi e poi l’inizio dei lavori».
«Questo lo abbiamo scelto perché servono nuove navi per la Marina Militare - ha poi aggiunto - perché molte andranno in pensione, lo abbiamo fatto anche perché un modo di sostenere una produzione di eccellenza come le navi militari che vengono prodotte da Fincantieri».
«Lo faremo anche per le altre forze armate - ha concluso il ministro Pinotti - perché viviamo in momenti in cui i rischi aumentano, abbiamo bisogno di avere forze armate che siano con i migliori mezzi e più adeguati per rispondere alle minacce, soprattutto per difendere i cittadini per essere in grado di difendere la patria, attraverso le missioni e i compiti affidati alle forze armate».