Lunigiana, fungaiolo di 32 anni cade e si rompe il femore: trovato dopo ore di ansia
È riuscito a inviare l’Sos con il cellulare
ZERI. A poche ore da una tragedia – e parliamo della morte di Sauro Benedetti, 65 anni, originario di Aulla trovato senza vita in un canalone martedì mattina – si setacciano subito, di nuovo, boschi, gole e valli alla ricerca dell’ennesimo fungaiolo scomparso. È andata bene questa volta: o meglio, è finito in ospedale con un femore rotto e numerosi traumi da caduta ma è vivo un 32enne zerasco.
L’imprevisto
Sono le 16 di martedì quando esce di casa con l’intenzione di andare a raccogliere funghi. Siamo a Codolo di Zeri. Perde l’orientamento. Si ritrova sul ciglio di un canalone roccioso. Scivola. Ruzzola a valle per dieci metri e finisce il suo volo atterrando malamente in una forra rocciosa angusta. Non perde conoscenza. È in grado di chiedere aiuto. Afferra il cellulare: la batteria è quasi scarica ma riesce a inviare una chiamata di soccorso. L’invio di quella telefonata che arriva ai destinatari è provvidenziale.
Si accende l’alert
Scattano i volontari del Soccorso Alpino: sono divisi in due squadre, una arriva da Carrara e l’altra è della Lunigiana, sul campo ci sono i vigili del fuoco. Il cellulare del fungaiolo nel frattempo non si spegne, è la seconda circostanza fortunosa per il giovane zerasco: tant’è che viene geolocalizzato.
La performance
A questo punto il 32enne deve essere tirato su da quella da quella specie di canyon. Vengono stesi 150 metri di corde. Viene raggiunto. Ha una frattura scomposta del femore e la caduta gli ha provocato numerosi traumi. Così viene spostato con grande cautela: si fa ricorso a tecniche alpinistiche per un centinaio di metri dal basso – dalla gola in cui è finito – verso l’alto fino a raggiungere una radura. Qui i tecnici del Soccorso alpino hanno già provveduto a disboscare un’area per permettere a un elicottero della Marina Militare – decollato da Luni – di operare. Viene portato in volo alla base ligure, poi un’ambulanza lo trasferisce all’Ospedale delle Apuane.
Che fare
Sembra sia scattato uno stato di emergenza: è arrivata la stagione dei funghi e si sono susseguiti, l’uno dopo l’altro, episodi che hanno coinvolto fungaioli. È il 7 settembre, siamo a Fosdinovo e una coppia, marito e moglie, va a funghi nei boschi vicino a Pulica: lei scivola, si fa male e il marito chiama i soccorsi. Nella stessa giornata – domenica – una coppia ultraottantenne, lui 85 anni e lei 82, fivizzanesi, decidono di andare a caccia delle prelibatezze settembrine: la loro destinazione è la boscaglia di Turlago sopra Fivizzano; cercano porcini e finiscono in un burrone; riescono a chiedere aiuto; lei verrà portata con l’elisoccorso Pegaso a Cisanello, lui all’Ospedale delle Apuane. Poi la tragedia: Sauro Benedetti, aullese, 65enne, esce di casa lunedì, la sua meta sono i boschi di Tavernelle; all’ora di cena di lui non c’è traccia, la famiglia si impensierisce e suona il campanello di allarme; verrà trovato senza vita la mattina successiva in un canalone non disatante da luogo in cui aveva parcheggiato la sua auto. Da ultimo, l’episodio del giovane zerasco.