Il Tirreno

La storia

Guida in stato di ebbrezza, in Toscana un caso unico: assolto per un dettaglio dell'etilometro scoperto dall'avvocato

di Massimo Braglia
Un controllo con l'etilometro
Un controllo con l'etilometro

La vicenda di un cittadino di Massa che è riuscito a far riconoscere le proprie ragioni nel terzo grado di giudizio

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MASSA. La corte di Appello di Genova - prima sezione penale - ha assolto, dopo un’odissea giudiziaria, un cittadino di Massa imputato del reato di guida in stato di ebbrezza (articolo 186 del codice della strada, comma 2, lettera C). La vicenda nasce nel gennaio 2019 quando, dopo un incidente stradale che lo vedeva perdere il controllo dell'auto e abbattere un cartello stradale, veniva sottoposto alla prova etilometrica a mezzo alcoltest. Gli esiti della verifica davano un valore superiore alla soglia consentita dalla legge e pertanto scattava la denuncia, oltre a subire la sospensione della patente di guida.

Il processo

In primo grado in Tribunale a Massa veniva condannato dal giudice Ermanno De Mattia. Appellata la sentenza, la Corte di Appello di Genova confermava gli esiti del primo grado compresa l'ordinanza di revoca delle prove a discarico richieste dall'imputato (in primis l'escussione del proprio consulente tecnico che aveva rilevato dei difetti nell'etilometro utilizzato dalle Forze dell'ordine). Il difensore dell'imputato avvocato Giammarco Rava, unitamente al codifensore Nicolò Antonioli - dopo essersi visto revocare le prove a discarico perché ritenute superflue, riusciva tramite indagini difensive svolte, a depositare la copia del libretto metrologico che deve sempre accompagnare l'utilizzo dell'etilometro in cui vengono annotate tutte le visite di controllo, anche quelle periodiche (annuali nello specifico).

La svolta

Dalle risultanze del libretto prodotto risultava che l'etilometro utilizzato non fosse a norma, in particolare perché non sottoposto alla visita periodica negli ultimi dodici mesi. L'ultima visita svolta risaliva addirittura al 2016. Ciò nonostante in due gradi di giudizio la condanna veniva confermata. L'imputato ricorreva quindi in Cassazione dove trovavano accoglimento le tesi sostenute dai propri difensori: la Cassazione annullava quindi la sentenza di appello con rinvio a diversa sezione della Corte genovese. Ebbene, finalmente, nell'udienza del nuovo giudizio di appello svoltosi mercoledì 11 dicembre davanti la Prima Sezione Penale della Corte d'Appello di Genova, la difesa riusciva a dimostrare che l'etilometro utilizzato non era a norma e che quindi nessuna affidabilità potesse garantire l'apparecchiatura utilizzata per la misurazione del tasso alcolemico. L'imputato è stato quindi assolto con formula piena e la sospensione patente revocata. L'avvocato Rava commenta così dopo la sentenza: «Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto, anche se arrivato dopo ben quattro gradi di giudizio. L'unico commento che mi sento di fare, oltre al ringraziamento al consulente tecnico Giorgio Marcon che tanto si è adoperato con estrema competenza, è che sia giusto che le forze dell'ordine verifichino e controllino gli automobilisti al fine di ridurre i rischi da guida in stato di ebbrezza, ma questo devono farlo con apparecchiature affidabili e che rispettino le norme in vigore. Viceversa, l'utente della strada, come nel caso del mio assistito, non ha alcuna garanzia di affidabilità e correttezza degli esiti che ne derivano».
 

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