Il Tirreno

Carrara, accoltellamento in centro, patteggiata pena di 1 anno e 6 mesi

Carrara, accoltellamento in centro, patteggiata pena di 1 anno e 6 mesi<br type="_moz" />

Con il ferito è stato trovato un accordo economico per il risarcimento

27 marzo 2024
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Carrara È ormai all’epilogo giudiziario il caso dell’accoltellamento in centro dello scorso 21 settembre, davanti al circolo Endas di via Buonarroti. Come scritto nelle scorse settimane, la procura aveva chiesto il giudizio immediato nei confronti del 58enne muratore Augusto Galli, detto anche Robè, accusato di lesioni volontarie aggravate dall’uso dell’arma, in questo caso il coltello usato per sferrare il fendente all’addome che solo per miracolo non era costato la vita all’operaio addetto ai ponteggi edili Lorenzo Rossi, di 46 anni, di Torano.

L’avvocato difensore di Galli, Dino Del Giudice, ha però chiesto un rito alternativo, un patteggiamento. All’udienza di ieri mattina, davanti al gup, è emerso, attraverso la documentazione prodotta dalla parte lesa (assistita dall’avvocato Giuseppe Del Papa) che Rossi aveva avuto una ricaduta, un episodio che secondo la consulenza chiesta dalla pm Giulia Giancola, era da far risalire al fendente subìto quella sera dall’operaio specializzato. Da qui, la riformulazione del capo d’imputazione, in lesioni personali superiori a 40 giorni aggravate dall’uso dell’arma, più porto d’arma abusivo. Preliminarmente, l’avvocato del Giudice - era presente in aula anche il suo assistito - ha trovato un accordo economico per il risarcimento della parte lesa, e quindi nel procedimento non vi era una parte civile costituita. Ha poi proposto un patteggiamento, ridotto di un terzo per le attenuanti generiche accordate; la pm ha dato il suo assenso, ed è stato trovato l’accordo su una pena detentiva di un anno e sei mesi, sostituita con un equivalente periodo di lavori di pubblica utilità.

Per ratificare il tutto, il giudice Marta Baldasseroni ha riconvocato un’udienza per il prossimo luglio, nella quale l’avocato Del Giudice e il suo assistito dovranno indicare l’ente nel quale Galli “sconterà” il periodo di lavori di pubblica utilità. Soddisfatto l’avvocato Dino Del Giudice che è riuscito, pur a fronte di un fatto grave, ad evitare una pena detentiva per Giuseppe Galli, che inizialmente aveva avuto un periodo ai domiciliari e poi era stato rimesso in libertà. Una vicenda drammatica che non ha avuto esiti tragici sia per la forte tempra di Lorenzo Rossi sia anche per la presenza quella sera al circolo Endas dell’infermiere in pensione Alvaro Ravenna, che aveva avuto la prontezza di tamponare con uno straccio e premere con forza sulla ferita. I testimoni avevano spiegato quanto accaduto quella sera, la lite, poi il coltello spuntato dalle mani di Galli che era fronteggiato da Rossi, poi Rossi colpito che crolla a terra mentre Galli si allontana ma viene quasi subito preso poco distante in via Tacca.

Il motivo? Quasi certamente la gelosia, o forse un fraintendimento, non è chiaro. Galli, come si ricorderà aveva spiegato che aveva il coltello perché lo utilizza di solito per andare a fare i funghi.

Lorenzo Rossi da 22 anni lavora in una ditta di ponteggi. Al Tirreno aveva raccontato che ricordava, di quella sera, che «ero ferito, grave, a terra. E che c’era Alvaro (l’infermiere in pensione Alvaro Ravenna, purtroppo deceduto a dicembre scorsor) che cercava di fermare l’emorragia; gli dicevo che mi faceva male, ma lui rispondeva che era un dolore buono. Poi più niente, mi sono risvegliato domenica che ero a Cisanello». E aggiungeva: «Quando ho visto il sangue, e poi prima mi sono accasciato e poi crollato, ho temuto il peggio. Ravenna mi ha salvato la vita».l

M.B.



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