Tagliata romana nella cava, Grig: «Stop all’estrazione»
carrara. Dopo la scoperta archeologica di una tagliata romana (tracce dell’antico metodo manuale per “staccare” i blocchi) alla cava Fossaficola, il Grig Presidio Apuane chiede l’interruzione di ogni lavoro previsto in quell’area. Il Gruppo d’intervento giuridico lancia un accorato appello alle autorità competenti con una serie di osservazioni tecniche. «Fermiamo lo scempio ambientale e valorizziamo il tesoro di Carrara e la sua storia», chiedono gli ambientalisti che spiegano: «L’associazione Grig Presidio Apuane ha presentato osservazioni al Comune di Carrara, alle autorità competenti Regionali e alla Soprintendenza ai Beni artistici culturali e paesaggistici di Lucca in merito alle documentazioni allegate ai progetti in valutazione. Dei sette procedimenti in corso per la verifica di assoggettabilità a Via, le Osservazioni riguardano il Piano di coltivazione della cava 64 La Madonna (Variante) e il Piano di coltivazione della cava 190, Fossaficola C. Le due cave sono già state attenzionate dal Grig. Relativamente a cava 64, l’associazione già aveva fatto pervenire osservazioni relative ad alcune carenze, criticità e opacità nella documentazione progettuale depositata. Ancora più critiche sono le valutazioni relative alla documentazione allegata al Progetto condiviso cava 190 e cava 153. Si progetta la costruzione di una nuova galleria e di una nuova strada di arroccamento, da realizzarsi lungo il ravaneto, che dai cantieri delle cave 190, 153 e 148 si sviluppa verso valle. La nuova strada, viene presentata dal tecnico come semplice opera viabilistica, ma di fatto modifica la funzione idraulica del ravaneto, posto all’interno della fossa idraulica Fossaficola. Nella documentazione depositata manca lo studio di fattibilità a supporto dell’opera. Così come manca la relazione paesaggistica, sebbene il progettista riconosca che la cava 190 rientra parzialmente in area ad elevato valore conservazionistico, per la presenza di una cava storica, che però si affretta a definire di limitate dimensioni. Anche nella relazione archeologica non si produce alcun protocollo di fattibilità, per “proteggere” eventuali rinvenimenti che la relazione stessa non esclude possano emergere durante i lavori di costruzione della nuova strada, così come non è programmata alcuna campagna di scavo a “transetto”. Nuovi rinvenimenti affiorano già, a testimonianza dell’importanza dell’area e della cautela necessaria a maneggiarla. Testimonianza, anche, della scarsa conoscenza dei luoghi da parte di chi vi progetta sopra. I volontari dell’associazione, che conoscono e amano quei luoghi, hanno scoperto una nuova tagliata romana nell’area del ravaneto di Fossaficola 190. Questa scoperta contribuisce a ribadire la valenza storico-archeologica dell’intera area e il delicato equilibrio che va preservato e che la costruzione di una nuova strada certamente non favorisce. Per questo l’associazione chiede di fermare nuovi scempi ambientali, di avviare una campagna di ricerca e di valorizzazione dell’intera area e di vincolare un’area ampia alla tutela paesaggistica e architettonica del territorio».
Luca Santoni
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