Il Tirreno

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Serie C

Lucchese, Di Quinzio verso la cabina di regia

di Michele Masotti
A sinistra Rosario Maddaloni, il difensore rossonero che ha lasciato la Lucchese per giocare nell’Imolese a destra Davide Di Quinzio, 35 anni, la mezzala che rientra in squadra pronto a giocare in cabina di regia
A sinistra Rosario Maddaloni, il difensore rossonero che ha lasciato la Lucchese per giocare nell’Imolese a destra Davide Di Quinzio, 35 anni, la mezzala che rientra in squadra pronto a giocare in cabina di regia

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LUCCA. Nel passo falso interno, il secondo consecutivo, contro il Fiorenzuola, una delle poche note liete per la Lucchese è stata la mezz’ora di match disputata da Davide Di Quinzio. Condizionato da diversi guai fisici, leggasi stiramento e rottura del legamento collaterale mediale, l'esperto centrocampista lombardo potrebbe essere il rinforzo invernale adatto per alzare ulteriormente la qualità della mediana rossonera. Arrivato in prestito dal Pisa, il numero 35 di mister Maraia vanta dalla sua, oltre a indiscutibili qualità tecniche, una sterminata conoscenza della categoria che gli ha consentito di festeggiare tre promozioni con Spal, Alessandria e il club nerazzurro. «Non sono stato molto fortunato in questa prima parte di stagione- ammette Di Quinzio- L’infortunio subito contro l’Olbia in Coppa Italia è stato più lungo del previsto. Spero che il peggio sia ormai alle spalle, anche perché ho una voglia matta di aiutare i miei compagni. Difficile credere che, per quanto prodotto nelle due gare, con il Fiorenzuola abbiamo raccolto zero, ma purtroppo così va il calcio. Tolte le prime tre, gli otto punti di distacco tra l'Ancona (quarta) e la Lucchese (nona in coabitazione con la Carrarese) raccontano di un torneo equilibrato».

Se nelle prime giornate di campionato era stato impiegato come mezzala, suo ruolo prediletto, nella gara di andata con il Rimini Maraia aveva posizionato Di Quinzio, cresciuto tra i settori giovanili di Inter e Pro Sesto, in cabina di regia. «Sia con i romagnoli che con il San Donato, penso di essermela cavata bene- spiega il centrocampista rossonero- Il primo a provarmi in questo ruolo era stato D'Angelo ai tempi del Pisa. Maraia, al di là della sua bravura tattica, è un tecnico capace di fare gruppo, mettendoci nelle condizioni di lavorare bene. Se devo citare due allenatori importanti nella mia crescita, menziono Semplici, che da ala mi arretrò come interno di centrocampo, e Gallo». Interrogato su dove possa arrivare la Lucchese Di Quinzio, 391 presenze nei professionisti, non si nasconde. «Abbiamo le potenzialità per arrivare in un piazzamento playoff che ci permetta di giocare il primo turno in casa- chiosa il regista lombardo- Sarebbe importante per riportare entusiasmo nella piazza; negli spareggi promozione potremmo dire la nostra. Abbiamo diversi giovani interessanti come Rizzo Pinna, Visconti e Alagna per i quali prevedo campionati importanti. Sul sintetico di Rimini ci aspetta una gara difficile, ma sono certo che sapremo rispondere presente».

Si conclude dopo 9 presenze e una rete, il colpo di testa vincente nel secondo turno di Coppa Italia, l’avventura in rossonero di Rosario Maddaloni. Il difensore siciliano, scontento per il suo limitato impiego, è passato al fanalino di coda Imolese.

Alle 15 odierne nella chiesa di Sant’Anna si svolgeranno i funerali di Enrico Scaletta, responsabile marketing rossonero scomparso per un infarto mercoledì 18 gennaio.




 

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