Spente le fiamme alla cartiera. Scuole riaperte con un’eccezione
Partita la bonifica alla Essity, poi i sopralluoghi per cercare di capire le cause
PORCARI. La lotta contro le fiamme è andata avanti, come previsto, per tutta la notte, e solo nella tarda mattinata di ieri, anche gli ultimi focolai al centro del magazzino andato distrutto potevano dirsi spente. Una lotta durata quasi 24 ore quella condotta dalle squadre dei vigili del fuoco che, da mezza Toscana, si sono alternate in via Bernardini a Porcari, per spegnere le fiamme che hanno colpito i 7mila metri quadrati del magazzino dello stabilimento “Lucca2” della cartiera Essity, azienda specializzata nella lavorazione del tissue.
Una valutazione dei danni al momento è prematura, anche se siamo nell’ordine delle diverse decine di migliaia di euro, tra il materiale pronto alla commercializzazione andato distrutto (il magazzino conteneva infatti il prodotto finito) e la copertura del capannone. Il tetto dello stabilimento infatti è stato letteralmente “mangiato” dal fuoco che, partito attorno alle 13,30 di domenica, in pochi attimi ha avvolto tutto il capannone, vista la facilità di combustione del tissue che è fondamentalmente carta. Le cause? Al momento ogni ipotesi è decisamente prematura. Bisognerà aspettare il sopralluogo una volta completata la bonifica dell’area (che andrà avanti anche oggi e la cui durata non è ancora prevedibile). Una volta terminata quell’operazione all’interno del magazzino, o di quel che ne rimane, potranno finalmente muoversi i tecnici per cercare di capire da dove sia partito l’incendio e, quindi, che cosa possa averlo scatenato.
Ma già ieri mattina un primo sopralluogo è stato fatto, anche se di natura ben diversa. È stato quello fatto da Asl e Arpat, per valutare quali e quante emissioni siano arrivate da quel rogo (la colonna di fumo nero che si levava dal magazzino era visibile anche a chilometri di distanza e il possibile impatto che le stesso possono avere sull’ambiente e sulla salute.
Proprio preoccupato per questo già domenica sera il sindaco di Porcari Leonardo Fornaciari aveva emesso un’ordinanza dove, accanto tutta una serie di norme di prudenza (evitare di stare all’aperto, lavare bene i prodotti del proprio orto e così via), imponeva la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale e del centro anziani. Ordinanza che ieri è stata solo parzialmente ritirata: restano le norme di prudenza, ma le scuole riaprono, però con un’eccezione: il plesso di via Boccaione, che ospita la scuola di infanzia e il nido Alice resterà chiuso. La decisione è stata presa dal sindaco dopo il confronto con Asl e Arpat: «Spento l’incendio – spiega Fornaciari – è finito anche il fenomeno della ricaduta, quindi ho deciso di revocare l’ordinanza di chiusura delle scuole, tranne che in un caso. Dagli accertamenti è emerso che il vento durante l’incendio ha spirato in direzione sud-est. Quindi è soprattutto in quell’area che si è verificato il fenomeno della ricaduta. E in quella zona si trovano appunto l’asilo e il nido di via Boccaione. Per questo ho preferito prudenzialmente tenere quella scuola chiusa un giorno in più per consentire al personale di procedere con il lavaggio di davanzali e camminamenti. Anche perché siamo ancora in attesa da Arpat di avere i risultati delle analisi sul materiale che componeva il tetto che è andato distrutto, per capire se vi sono eventuali rischi».