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Lucca, due bus di studenti in fiamme: «Esperienza e professionalità hanno evitato una tragedia»

di Luca Tronchetti
Lucca, due bus di studenti in fiamme: «Esperienza e professionalità hanno evitato una tragedia»

Parla uno degli autisti che si trovava sul pullman che ha preso fuoco

26 gennaio 2023
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LUCCA. Calma, sangue freddo e alta professionalità. Soltanto così i conducenti dei bus extraurbani di Autolinee Toscane in servizio ieri mattina alle 6,45 sulla tratta Lucca-Barga sono riusciti a evitare una tragedia dopo che il vano motore di uno dei vecchi Mercedes Integro – ancora utilizzati per trasportare gli studenti – ha preso fuoco, forse a causa del cedimento di un manicotto con fuoriuscita di olio e gasolio, e pochi minuti dopo, per una rottura dei freni, in retromarcia è andato a schiantarsi con il secondo pullman, sempre di Autolinee Toscane. Fortunatamente il conducente con grande prontezza di riflessi aveva fatto scendere gli alunni dell’istituto alberghiero barghigiano che sono così rimasti illesi.

Dal racconto fornito da Pier Luca Benedetti – tra i conducenti più esperti che si trovava a bordo del primo bus in affiancamento a Elisa, giovane conducente inesperta del tragitto – la competenza e la pratica nel gestire situazioni ad alto rischio è stata fondamentale evitando che studenti e autisti rimanessero intossicati o riportassero ustioni o ferite: «Nonostante le fiamme alte, la collisione tra due dei tre bus che si trovavano in quel tratto di strada che da Loppia porta a Barga nelle vicinanze della cappellina degli alpini, non ci siamo fatti prendere dal panico e abbiamo messo al riparo i circa 60 studenti che occupavano i due pullman. Personalmente ho aiutato a uscire dalla porta centrale del mezzo, con i tempi necessari, un ragazzo disabile. Non ci sentiamo eroi: abbiamo fatto il nostro dovere. Chiediamo però di essere messi in condizioni di poter svolgere il servizio in sicurezza. Di una cosa siamo certi: non si tratta di un sabotaggio. Il problema è che molti mezzi sono datati, compresi i due che ora sono andati praticamente distrutti (il K5180 che ha preso fuoco e il K5159 che è stato investito dal primo veicolo ormai “sfrenato”), acquistati una ventina d’anni fa. Vengono sottoposti a manutenzione, ma ormai anche i controlli periodici sono insufficienti».

L’estintore non basta

I tre pullman diretti all’alberghiero di Barga fanno due fermate per gli studenti: una a Marlia-Ponte a Moriano e l’altra a Diecimo. «In ogni bus c’erano dai 27 ai 30 ragazzi. Erano le 7,40 e io mi trovavo nel mezzo di testa e alla guida c’era Elisa, una giovane autista. É stata lei ad avvisarmi che dal vano motore fuoriusciva del fumo. Ho fatto arrestare il pullman e sono iniziate le manovre di messa in sicurezza del mezzo: attivato il pulsante di emergenza sistemato sul quadro elettrico, tirato il freno a mano e aperte le portiere per far scendere i passeggeri allontanandoli di una decina di metri dal pullman senza creare panico. Con l’estintore mi sono diretto verso il vano motore. Ma le fiamme erano già alte: era impossibile spegnerle. Abbiamo avvertito i pompieri». Dietro c’era l’altro bus condotto da Marco Sbrana che, notate le fiamme, si è fermato a distanza di sicurezza, ha fatto scendere dall’uscita posteriore gli studenti per andare in soccorso di Benedetti. «Mentre stava sistemando il suo autobus ai margini della carreggiata, i freni del mezzo su cui viaggiavo, a causa del calore sprigionato, si sono fusi. E il bus, in discesa e a marcia indietro, è andato a schiantarsi contro la parte anteriore del secondo Mercedes con il collega che ha fatto in tempo a saltare giù prima della collisione che ha sprigionato il secondo rogo».

Nel frattempo era giunto un terzo bus, più piccolo, proveniente da Coreglia. Il conducente ha fatto salire parte degli studenti dei due mezzi per ripartire verso l’alberghiero». 

 

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