Stipendio più alto a chi rinvia la pensione: chi ne ha diritto e come fare domanda
Finiscono in busta paga i contributi a carico del lavoratore che ammontano al 9,19%
Un premio a chi rinvia la pensione. Chi ha i requisiti per il pensionamento e vi rinuncia restando a lavoro, infatti, può chiedere di ricevere in busta paga la propria quota di contributi versata ogni mese all’Istituto nazionale della previdenza sociale (in genere il 9,19% della retribuzione). Il bonus è stato potenziato con la legge di Bilancio 2025 e da quest’anno riguarda non solo coloro che, entro il 31 dicembre 2025, raggiungono i requisiti per andare in pensione con Quota 103 (62 anni d’età e 41 di contributi), ma anche chi può lasciare l’impiego con la pensione anticipata ordinaria, dopo 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) indipendentemente dall’età.
Le regole
L’Inps con il messaggio 799/2025 comunica che “il sistema di gestione delle domande di pensione è stato implementato per consentire la presentazione della domanda di incentivo al posticipo del pensionamento” previsto dalla manovra per il 2025. I lavoratori dipendenti che rinunciano al pensionamento anticipato o con Quota 103 potranno così chiedere che la contribuzione a loro carico, pari al 9,19%, sia inserita in busta paga, mentre la quota a carico del datore di lavoro continuerà a essere versata all’Inps.
Come funziona
I lavoratori possono rinunciare all’accredito presso l’Inps dei contributi a loro carico. In cambio, gli importi corrispondenti alla quota dei contributi vengono erogati direttamente in busta paga. Le somme così corrisposte non sono imponibili né ai fini fiscali, per i soli iscritti all'Assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive della medesima, né ai fini contributivi. Il datore di lavoro a sua volta viene sollevato dall’obbligo di versamento dei contributi a carico del lavoratore che ha deciso di usufruire dell’incentivo al posticipo del pensionamento. È sempre obbligato, invece, a versare i contributi della quota a suo carico.
A chi è rivolto
Possono chiedere l’incentivo i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che dovranno aver maturato, entro il 31 dicembre 2025, alcuni requisiti e che scelgono d’altra parte di proseguire l'attività lavorativa. Per la pensione anticipata flessibile, un'età anagrafica di almeno 62 anni e un'anzianità contributiva minima di 41 anni. Per la pensione anticipata un'anzianità contributiva minima di 41 anni e 10 mesi per le donne e un'anzianità contributiva minima di 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Decorrenza e durata
L’incentivo spetta dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e, comunque, non prima dell’apertura della finestra mobile della relativa prestazione, ovvero il periodo variabile che deve trascorrere tra il momento in cui si ha diritto alla pensione e la decorrenza effettiva. Il bonus cessa con il raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia: 67 anni anni di età con 20 anni di contributi, a meno che l’interessato non cambi idea e rinunci all’incentivo, o scelga d’andare in pensione in anticipo. In tutti e tre i casi la misura decade mentre non rientra nei motivi di revoca l'assegno ordinario di invalidità.
Come fare domanda
La domanda può essere presentata tramite servizio online, attraverso il sito istituzionale Inps, con Spid almeno di livello 2, chiamando il Contact center al numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure allo 06 164 164 da rete mobile oppure chiedendo aiuto a un patronato.