Il Tirreno

Volontari e costi: così il soccorso diventa una missione impossibile

Michele Masotti
Volontari e costi: così il soccorso diventa una missione impossibile

I vertici delle associazioni: serve che la Regione ci aumenti i rimborsi

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LUCCA. Serve un intervento concreto della Regione per tamponare la carenza di volontari sulle ambulanze durante i servizi d’emergenza. Al grido di allarme lanciato dalle associazioni operanti a Lucca una risposta potrebbe arrivare, si spera in tempi celeri, dal tavolo delle trattative tra i vertici del più importante ente toscano e i rappresentati delle realtà operanti sul territorio. Una fumata bianca attesa in maniera febbrile visto che i rimborsi delle tariffe per i trasporti sanitari, nonostante i protocolli siano sempre più stringenti, sono rimasti i medesimi da oltre un decennio.

A tutto questo, altro fattore importante, bisogna aggiungere pure le lunghe attese, registrate quotidianamente, al pronto soccorso con i pazienti sulle barelle che ha provocato l'indisponibilità di molti volontari a prestare servizio sulle ambulanze.

Il presidente della Croce Rossa di Lucca Fabio Bocca fa suo l'appello, reso pubblico sulle colonne del Tirreno, dal pari ruolo di Pisa Antonio Cerrai. «Capisco benissimo i problemi sollevati dai volontari e da tutto il sistema: le normative sono giustamente aumentate per l'emergenza Covid ma i ristori non hanno subito rialzi – afferma Bocca –. Se non venissero fatte convenzioni ad hoc, la situazione diventerebbe ancora più insostenibile. Come Croce Rossa, abbiamo attivo il servizio d'emergenza nelle ore notturne e nel fine settimana. L'obiettivo, non lo nego, sarebbe quello entro un anno di uniformarsi alle altre realtà del nostro territorio».

Per Sergio Mura, direttore della Misericordia di Lucca, questo delicato problema si protrae da alcuni anni. «Fortunatamente a ora non riscontriamo grosse carenze di volontari per le ambulanze ma stiamo, complessivamente, camminando sul filo del rasoio – dice Mura –. Il peso degli interventi nel territorio comunale ricade sulle nostre spalle e della Croce Verde. Ogni notte compiamo almeno sei-sette viaggi in direzione pronto soccorso dove, per i motivi ben noti, possono esserci dei ritardi. Chiaramente chi tra i volontari lavora il mattino successivo, ci pensa due volte prima di continuare sulle ambulanze. A fronte di queste assenze, dobbiamo ricorrere ai dipendenti. Mi auguro che il tavolo imbastito con la Regione Toscana possa dare i suoi frutti, come sembra stia avvenendo dalle informazioni in nostro possesso».

Anche Daniele Borella, presidente della Croce Verde, auspica una svolta positiva per conformarsi ai tempi e alle risorse verso l'associazionismo messe in campo da altre regioni. «Con il continuo aumento dei costi, deve esserci un cambio di passo nei rimborsi da parte della Regione Toscana – spiega – con le nostre forze, che non sono infinite, stiamo proseguendo nel prestare il servizio ma siamo quasi al limite. Lo dobbiamo nei confronti dei cittadini ma non dobbiamo scordarci dei costi di un'ambulanza, pari a 90mila euro».

Gabriele Brunini, governatore della Misericordia di Borgo a Mozzano, evidenzia l'importanza del ruoli dei volontari: «Chi affianca il nostro medico, siamo tra le poche associazioni del territorio a farlo, 24 ore su 24 in ambulanza ha una preparazione non comune a coloro che prestano altri servizi – spiega Brunini –. Sono figure chiave che meritano, finalmente, di aver il giusto riconoscimento considerando che svolgono anche una propria attività lavorativa, sottraendo tempo alla famiglia. I rappresentati in Regione della nostra provincia si stanno impegnando per arrivare a delle modifiche nei rimborsi, ormai non più rinviabili».l