La sorella fa pace con Cipollini e ritira la querela
Re Leone era accusato di lesioni e minacce per aver strattonato e colpito al volto la donna alla presenza della madre
LUCCA. E pace fu. Alla fine tra Mario Cipollini, 52 anni e la sorella maggiore Tiziana, 58 anni - finiti in tribunale con la donna che aveva denunciato l’ex Re Leone per minacce e lesioni - torna il sereno. Tanto che ieri davanti al giudice Gerardo Boragine il legale della parte offesa, l’avvocato Gabriele Da Ponte a Quarto, ha ritirato la querela presentata nell’aprile 2017. Remissione che è stata accettata dall’interessato (non presente in aula) estinguendo il reato senza che il giudice entri nel merito. Così l’iridato del pedale - difeso dagli avvocati Giuseppe Napoleone e Massimo Martini - esce intonso dal processo. Come se niente fosse accaduto. E visto che tra le parti vige un patto di riservatezza non sapremo mai i motivi che hanno indotto la sorella del campione del ciclismo a fare retromarcia durante la fase del dibattimento che vedeva, tra i testimoni della parte lesa, anche la mamma dell’asso del pedale. «Era la logica conseguenza di uno screzio tra fratelli. - dice l’avvocato Napoleone, che aveva ricevuto una procura speciale dal suo assistito - Una soluzione auspicabile sin dall’inizio. I tribunali hanno cose più rilevanti a cui pensare». Lo scorrere del tempo e la gioia per la nascita della nipote devono aver fatto riflettere Tiziana Cipollini. Che ha fatto dietrofront dopo le interviste rilasciate e le parole non lusinghiere rivolte al fratello ex corridore. Al centro del procedimento c’era un piccolo «chihuahua» a pelo corto l’oggetto del contendere tra Mario Cipollini e la sorella che vive a Montecarlo. Lui, per l’accusa, aveva preteso che il cagnolino fosse preso in custodia per alcuni giorni dalla donna. Il tempo necessario per tornare dalle vacanze. Ma lei non ne voleva sapere. Quel diniego aveva scatenato le ire dell’ex Re Leone arrivato per l’accusa a strattonarla, a stringerle il polso sinistro, a colpirla al volto tanto da procurarle escoriazioni multiple giudicate guaribili in 5 giorni dai medici del pronto soccorso. —
Luca Tronchetti