Il Tirreno

Lucca

Lucca, aggressione all’autista sul bus: arrestato il minorenne violento

di Pietro Barghigiani

	Anuta Atomei  e il bus danneggiato durante l'aggressione
Anuta Atomei  e il bus danneggiato durante l'aggressione

Nuova misura in carcere per il 16enne. La vittima: «Era l’ora, mai scusato»

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LUCCA. Un’aggressione brutale e senza motivo. Ubriachi, e non solo, già alle 7 di mattina, i due amici terribili picchiarono un’autista di Autolinee Toscane in piazzale Verdi. Era il 6 novembre.

Fermati quasi subito e portati in questura, i due vennero solo denunciati. Ora, con un’ulteriore attività dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico diretto dal commissario Roberto Femia, il 16enne della “coppia”, residente a Lucca, è stato raggiunto da una seconda misura cautelare nel carcere minorile dove si trova per un altro episodio avvenuto nei giorni scorsi – fuga da una comunità dove era finito per il tentato furto in un centro fisioterapico di San Concordio – a sottolineare una deriva sempre più criminale del minorenne.

L’arresto per le botte all’autista di bus è stato notificato solo al 16enne che già si trova in cella. I reati sono danneggiamento, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio e lesioni personali. Nessuna misura è stata adottata per l’amico 17enne, anche lui residente a Lucca che, pur partecipando all’aggressione della dipendente di Autolinee Toscane, avrebbe cercato a un certo punto di fermare la furia del 16enne fuori controllo.

La lontananza tra i due dimostra di avere effetti positivi solo per il 17enne (ancora in una comunità, ndr) , mentre l’amico ha continuato a ostentare una spavalderia da bullo con il rischio, neutralizzato per ora dagli arresti, di salire di livello nei reati.

Sono i due che nel novembre 2024 furono arrestati dopo aver accoltellato un dirigente d’azienda a Massa Pisana che li aveva rimproverati dopo averli visti danneggiare una staccionata. Mesi di carcere minorile non erano serviti a modificare quei comportamenti che il 6 novembre si sono tradotti di nuovo in violenze fisiche senza un motivo apparente. Un bersaglio quasi a caso, solo perché l’autista aveva detto a entrambi che non potevano salire sulla circolare con una bottiglia di vino aperta. L’interruttore della follia scatenata contro la donna. Dopo quell’episodio non hanno modificato un’esistenza randagia, tanto che i due nelle scorse settimane erano stati fermati per un tentato furto in uno studio di fisioterapia a San Concordio. Di qui la decisione della Procura per i minorenni di Firenze di mandarli in comunità. Uno, il 17enne non ha dato problemi. Per l’altro dopo essere scappato dal centro di Benevento è stata aggravata la misura cautelare con l’arresto. Ora arriva la seconda custodia in carcere dopo le indagini della polizia che, con gli agenti delle volanti rapidi nel fermarli dopo l’assalto alla conducente del bus, ha ricostruito le azioni dei due compari. E ha rimarcato la pericolosità sociale almeno per il 16enne sempre più fuori di senno.

Anuta Atomei, 47 anni, è l’autista di Autolinee Toscane vittima del pestaggio del 6 novembre. Alla notizia dell’arresto di uno dei suoi aggressori non esita a commentare: «Era l’ora. Nessuno si è fatto vivo da quel giorno. Né i due ragazzi, né le loro famiglie. Fosse capitato a me, come genitore avrei chiesto scusa. Da quella mattina quando sul bus sale qualcuno un po’strano inizio a preoccuparmi»l


 

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