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Livorno, 10 partite almeno a testa alta Si riparte dal Cittadella, non c’è Marras

Alessandro Bernini
Livorno, 10 partite almeno a testa alta Si riparte dal Cittadella, non c’è Marras

In panchina debutta Filippini che pensa al 3-5-2. Ma la vera partita sarà sul futuro societario e sulle scelte di Spinelli 

20 giugno 2020
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LIVORNO

Alla fine ha vinto il business. Un’altra pugnalata al cuore per chi (sempre meno, purtroppo) pensa che il calcio sia ancora una piccola isola dove si può respirare romanticismo e senso di appartenenza.

Facciamo una premessa, sennò poi si viene fraintesi: il Livorno probabilmente finirà in C perché questo ha decretato il campo e non siamo qui a criticare una decisione (far ripartire tutto) che danneggia il Livorno. Il fatto che molte tifoserie si siano schierate contro la ripartenza, la dice lunga. Si potrebbe parlare (giusto per fare un esempio...) dei 3 tamponi a settimana che tutte le società di calcio devono far effettuare a 35-40 persone, mentre cittadini comuni non hanno questa possibilità. Ma il discorso sarebbe troppo lungo. Comunque sia chiaro che questo ritorno al calcio giocato non ci piace, non ci entusiasma e non ci scalda.

Figuriamoci se ci scalderà uno stadio vuoto, deserto: stessa scena vissuta nel derby di Pisa che già sembrava tutto fuorché un derby, figuriamoci col Cittadella. Ci sarà poi da capire quanto il ritorno al calcio “scalderà” i nostri giocatori. Parliamoci chiaro: 19 di loro hanno il contratto in scadenza e le valigie già pronte, saranno anche tutti dei professionisti ma le motivazioni non sono uno sciroppo che si trova insieme alla maglia sulla sedia dello spogliatoio.

Quanta carica è riuscito a dare Antonio Filippini in questi giorni, è difficile da valutare. Gli allenamenti fanno poco testo, oggi sul campo capiremo qualcosa di più. Di certo è chiaro a tutti che serve più di un miracolo per agganciare il treno dei playout: nelle 10 partite che restano da giocare, bisognerebbe fare 8 vittorie. Mah... Intanto Filippini dovrebbe ripartire dal 3-5-2 anche se, nel giorno del suo esordio sulla panchina amaranto, deve rinunciare al miglior giocatore ovvero Marras (squalificato per un turno) e dunque per il ruolo di seconda punta Marsura è favorito anche perché Murilo non è stato convocato. Si annuncia un centrocampo più folto con Luci, Agazzi e Awua, mentre Silvestre è out e al suo posto giocherà Di Gennaro.

Ci piacerebbe dire che qualche giocatore si gioca la conferma, sarebbe comunque uno stimolo in più. Ma a oggi il progetto tecnico per la prossima stagione non esiste. La trattativa di Yousif ha fatto più danni della grandine per tante regioni, pensate che lo stesso Yousif ha continuato a chiamare Spinelli di recente ma è evidente che questo ormai è un capitolo chiuso.

Tempi tecnici per una trattativa rapida di cessione prima del 15 agosto potrebbero esserci, ma sembra molto dura. Anche perché nessuno per il momento si è presentato a Genova con garanzie serie. A questo punto il pallino torna dunque nelle mani di Spinelli che ha due possibilità: 1) iscrivere la squadra e limitare al massimo i costi di gestioni puntando su giovani, con un programma di minima. 2) rilanciare, cercando di cancellare questa stagione disgraziata. Ma prima di fine agosto, sarà difficile capire verso quale direzione andremo. —

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