Livorno, va a fare la spesa si sente male e poi muore in casa a 39 anni: «Mi è cascato addosso» – Il racconto del compagno
Alessio Colciello si era sposato con Zoran Krstic il 21 dicembre del 2023: «Da quando ha chiuso gli occhi per sempre io vedo tutto nero»
Livorno Si erano conosciuti 13 anni fa per poi ritrovarsi molto tempo dopo. E da quel momento non si sono più lasciati. «Ci eravamo sposati il 21 dicembre del 2023 e adesso sono distrutto. Aveva avuto una gravissima polmonite ma mai avrei immaginato che sarebbe finita così». Alessio Colciello è il marito di Zoran Krstic, il 39enne morto qualche giorno fa in casa alla Leccia. Non si dà pace per ciò che è accaduto e racconta cosa è successo quel pomeriggio.
Il malore
«Eravamo tornati a casa da poco dopo aver fatto la spesa – racconta Colciello –. Lui già al supermercato non si sentiva bene poi è andato a cambiarsi e, facendo il gesto di alzarsi dal letto, me lo sono visto svenire addosso. L’ho afferrato e l’ho poggiato a terra. C’erano anche i suoi genitori in quel momento e il padre ha tentato di rianimarlo. Io ero al telefono col 118 per l’ambulanza e quei minuti mi sono sembrate ore. Quando sono arrivati ci hanno fatti uscire, poi il medico è venuto a dirci che avevano fatto tutto il possibile ma che lui non ce l’aveva fatta. A quel punto ho cominciato a vedere nero. Sono distrutto».
La polmonite
Colciello dice che il marito era stato in ospedale a inizio mese per una polmonite. «Aveva una brutta tosse ed è stato ricoverato qualche giorno». Poi, tornato a casa, la ricaduta. «Non me lo sarei mai aspettato». La salma di Zoran Krstic, attualmente, è a disposizione del pubblico ministero, che dovrebbe disporre l’autopsia per chiarire le cause della morte vista la giovane età della vittima. «Perciò ancora non sappiamo nulla del funerale».
«Insieme da due anni»
«Dopo che io e Michael, perché così lo chiamavo – dice Colciello – ci siamo sposati, due anni fa, lui è venuto a vivere a casa con me e mia madre. Poi, con la morte di lei, siamo rimasti ad abitare lì insieme. Michael amava cucinare e sapeva farlo molto bene. Preparava alimenti serbi, prevalentemente, perché quella era la sua origine. Ma anche la torta di mele. Era davvero un ottimo cuoco. E noi eravamo molto innamorati».
