Collesalvetti, assalto al bancomat delle Poste: l’esplosione e la fuga con 50mila euro
Il colpo messo a segno nella notte fra sabato 20 e domenica 21 dicembre con la cosiddetta “tecnica della marmotta”. I precedenti e le indagini dei carabinieri
COLLESALVETTI. Hanno fatto esplodere il bancomat delle Poste di via don Minzoni, a Collesalvetti, utilizzando la cosiddetta “tecnica della marmotta”: un oggetto metallico con all’estremità una sorta di contenitore conico contenente fino a 500 grammi di polvere da sparo che si infila nella bocchetta dei soldi o in quella delle carte e poi sventra la cassa continua piena di soldi. È un colpo da diverse decine di migliaia di euro, probabilmente attorno alle 50mila, quello messo a segno attorno alle 3 della notte fra sabato 20 e domenica 21 dicembre nel centro abitato colligiano: Poste italiane, agli inquirenti, ieri non aveva ancora comunicato con esattezza l’ammontare del bottino, ma purtroppo non sarebbe per niente esiguo. Lo scorso ottobre, una banda, fallì un furto analogo e dovette ritirarsi dopo aver danneggiato l’erogatore delle banconote.
I precedenti
Alle 3 della notte fra venerdì e sabato scorsi, stessa ora e anche medesima tecnica usata a Collesalvetti, era stato fatto saltare il bancomat di Banco Bpm a San Giovanni alla Vena, una frazione del comune di Vicopisano. Una location molto vicina a via don Minzoni, distante appena poche decine di chilometri, seppur in un’altra provincia. Non si esclude, a questo punto, che la banda possa essere la stessa. Secondo quanto ricostruito, in entrambi in casi, l’auto inquadrata dalle telecamere e in fuga dai carabinieri sarebbe un’Audi. Quella di San Giovanni alla Vena, da quanto è stato possibile ricostruire, aveva una targa falsa. Si può ipotizzare, quindi, che possa essersi trattato dello stesso mezzo, ma con “identificativi” fasulli diversi, rubati anch’essi e incollati al posto della targa vera. Restando nel Livornese, invece, due mesi fa era stato assaltato a Stagno il bancomat dello stesso Banco Bpm, sventrato e svaligiato dei 60.000-70.000 euro contenuti all’interno. Era successo la notte di Halloween. Poche settimane dopo, fra l’altro, la stessa frazione a nord di Livorno era stata al centro di una rapina all’ufficio postale, purtroppo ancora scolpita nelle menti dei residenti, da 120.000-130.000 euro. Precedentemente, sempre la cassa continua dello stesso istituto di credito stagnino, aveva subìto un tentativo di effrazione, così come il postamat di via don Minzoni assaltato la notte scorsa.
Indagano i carabinieri
I carabinieri si trovavano in zona per un servizio mirato proprio nel momento in cui i malviventi hanno fatto esplodere l’apparecchio. Sono arrivati sul posto appena la banda si è data alla fuga, ma l’indagine è solo all’inizio: le telecamere hanno senz’altro ripreso la zona e non è escluso che, complice il boato, si trovino dei testimoni. I ladri sono fuggiti con l’Audi in direzione di Pisa, lungo la strada regionale 206, non è chiaro però dove si siano diretti. L’inchiesta dei carabinieri della Compagnia di Livorno, diretta dalla capitana Federica Burzio, è solo all’inizio. Coordinandosi con i colleghi pisani, che stanno cercando di fare luce sul colpo di San Giovanni alla Vena, probabilmente potrebbero emergere elementi comuni tali da stringere il cerchio delle ricerche.
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