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Livorno, va in vacanza e gli svaligiano la casa: via soldi, oro e diamanti per 100mila euro

di Stefano Taglione
Un ladro in un appartamento (foto Imagoeconomica)
Un ladro in un appartamento (foto Imagoeconomica)

Colpo ingente in un appartamento vicino all'ospedale: vittima un ex dipendente comunale. Trovata la cassaforte e rubato tutto: anche cinquemila euro in contanti. «Non ho più niente, sono sotto choc, i danni sono enormi»

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LIVORNO. È tornato a casa dopo una settimana di vacanze e non ha trovato più niente: «I ladri mi hanno rubato tutto». È un colpo da almeno centomila euro quello messo a segno fra il primo e l’8 agosto scorsi in un appartamento vicino all’ospedale. La vittima è un ex dipendente comunale di 65 anni – al Tirreno racconta la terribile disavventura a patto di rimanere anonimo – che dopo essere rientrato con la famiglia nel suo appartamento lo ha trovato completamente a soqquadro, «con la porta blindata che nemmeno si chiudeva». È quasi in lacrime, comprensibilmente scosso per la violazione della sua intimità, a poche ore dal drammatico furto subìto fra le mura domestiche.

Il bottino

Il bottino, come anticipato, è ingente. In città, almeno nel recente passato, non c’è memoria di colpi del genere. I ladri, infatti, hanno avuto parecchio tempo a disposizione per perlustrare l’abitazione e agire indisturbati, visto che hanno approfittato dei sette giorni in cui la casa era disabitata. E nessun vicino, purtroppo, si è accorto di niente. Né i dirimpettai sullo stesso pianerottolo, né i proprietari che non avevano sistemi antifurto installati. I malviventi, in primis, hanno visitato ogni anfratto dell’immobile, portando via un computer e tre macchine fotografiche di alto valore, oltre a piccoli oggetti preziosi trovati fra armadi e cassetti. Poi hanno scoperto dov’era nascosta la chiave della cassaforte, trovandola e aprendola. All’interno ogni ben di Dio: oro, gioielli e diamanti ricevuti in eredità dal valore di «decine e decine di migliaia di euro», conferma la vittima. Un valore superiore anche a centomila, almeno secondo un primo inventario. Sottratti anche cinquemila euro in contanti custoditi per le emergenze. «I risparmi della nostra vita sono andati in fumo, ma francamente non saprei neanche quantificarli con esattezza. Non ricordo neanche cosa ci fosse di preciso, ma come quantificazione economica siamo su quella cifra», racconta ancora sotto choc l’ex dipendente di palazzo civico. Un trauma, purtroppo, il suo rientro dalle vacanze. Mai si sarebbe aspettato un epilogo del genere dopo aver lavorato una vita intera ed essersi assentato per godersi il tempo libero insieme alla famiglia per appena sette giorni. Un’estate, insomma, da incubo. «Io sono una persona pacifica e tranquilla – prosegue – e tutti mi conoscono così, ma francamente non so cosa farei a queste persone se me le trovassi davanti».

Il racconto

Nella mattinata del 9 agosto, nonostante fosse un sabato di metà agosto, è riuscito comunque a trovare un fabbro disponibile per rimettergli in sesto la porta blindata, «che non si chiudeva più». «Per aprirla – racconta – dovrebbero aver usato un grimaldello, ma lo stesso tecnico intervenuto in mio soccorso mi ha spiegato che questi criminali si servono anche di apparecchiature elettroniche a vibrazione per allineare i perni e forzare l’ingresso. In ogni caso credo abbiano agito meccanicamente, proprio perché l’accesso era rotto. Quando sono entrato in casa era tutto rovesciato, a soqquadro, uno spettacolo indegno». Si è quasi sentito male vedendo lo sfacelo fra le mura domestiche. «Nel mio condominio abitano parecchie persone – conclude – e, dopo la scoperta del furto, le ho contattate quasi una per una per capire se avessero visto o sentito qualcosa. Mi avrebbero sicuramente avvertito se avessero notato cose strane, ma ci ho provato lo stesso: nessuno si è accorto di niente. I ladri hanno agito silenziosamente. L’errore è stato sicuramente lasciare in giro la chiave della cassaforte, anche se in caso contrario sono sicuro che l’avrebbero fatta saltare o tagliata, per il resto avevamo la porta blindata, ma non è servita. Non ho idea nemmeno di quando possano essere entrati, sicuramente dal primo all’8 agosto, mentre noi non c’eravamo». I malviventi, evidentemente, sapevano che erano in vacanza. Non sarebbero altrimenti andati a colpo sicuro: probabilmente qualcuno glielo ha riferito. Anche perché, in un palazzo grande e popolato come il suo, non hanno preso di mira nessun altro appartamento. Solo il suo. Portando via un bottino difficilmente ripetibile.

Le indagini

Sul posto, nel pomeriggio di venerdì 8 agosto, sono intervenuti gli agenti della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato, diretti dal commissario capo Gabriele Nasca. I due agenti sono entrati nell’appartamento della vittima, effettuando un sopralluogo dettagliato per capire cosa fosse stato rubato con esattezza. Dopodiché, nella tarda mattinata di ieri, il sessantacinquenne si è recato negli uffici di viale Boccaccio, la sede secondaria della questura, per sporgere querela. Ora, a indagare, saranno i colleghi della Squadra mobile, coordinati dal vicequestore aggiunto Riccardo Signorelli. L’obiettivo è riuscire a dare un volto e un nome ai malviventi: l’assenza di testimonianze non aiuta, l’arco temporale esteso nemmeno. L’unica speranza è la presenza di telecamere nella zona, se ve ne sono e registravano. Ma il principale ostacolo è che andrebbero vsionate per una settimana intera: non si sa, infatti, quando i ladri abbiano realmente agito. Dal primo all’8 agosto l’unica certezza.

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