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La protesta

Movida in via Cambini a Livorno, la rabbia dei residenti: «Faremo gli esposti in procura»

di Stefano Taglione

	Tanta gente in via Cambini a Livorno
Tanta gente in via Cambini a Livorno

Duro attacco ai locali e al Comune: «Con il protocollo non è cambiato nulla»

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LIVORNO. Per i residenti di via Cambini e dintorni, con l’ultimo fine settimana, è stato raggiunto il punto di non ritorno: «Il protocollo stipulato dal Comune per una sana movida non serve a niente senza le sanzioni e non a caso, ieri notte (quella appena trascorsa fra sabato e domenica per chi legge ndr), fuori dai locali, soprattutto Sketch che non ha nemmeno firmato l’intesa, fino alle 2,15 c’era ancora un sacco di gente. Ora faremo un esposto in procura, con tanto di perizie fonometriche, perché davvero non ne possiamo più. Due condomìni hanno addirittura ingaggiato le guardie giurate pur di impedire alle persone di orinare dentro i portoni».

Pronti gli esposti

I residenti di via Cambini, via Roma e via Marradi dicono basta e «se entro pochi giorni la situazione non verrà definitivamente risolta» passeremo alle carte bollate. «Le segnalazioni alla polizia municipale e alle varie forze dell’ordine, le Pec al Comune e i filmati pubblicati ovunque non hanno portato a nulla – prosegue uno degli attivisti che, insieme ad altri cittadini ha deciso di prendere, in mano la situazione – quindi dobbiamo salire a un livello ulteriore. La notte appena trascorsa ha registrato un po’ meno afflusso del solito, circostanza fisiologica visto che con la bella stagione le persone si spostano più verso il mare, ma comunque sempre molta, troppa gente, e soprattutto fino a tardi, ben oltre l’ora dell’1,30 individuata dal protocollo. Ogni notte, dalle nostre case, facciamo decine di chiamate alle forze dell’ordine, protestiamo, è tutto documentato. Com’è possibile che nessuno faccia niente? Ora il Comune deve dirci cosa vuol fare esattamente, perché non possiamo più tollerare tutto ciò. Bisogna agire. Se faremo gli esposti in procura dovrà accantonare altri soldi per i risarcimenti».

Il protocollo

I residenti attaccano il protocollo stipulato poche settimane fa dal sindaco Luca Salvetti alla presenza del comandante dei vigili Joselito Orlando, dell’assessore al turismo e commercio Rocco Garufo, della dirigente del settore commercio del Comune Michela Cadau, del security manager comunale Giampaolo Dotto, del direttore di Confesercenti Alessandro Ciapini, di Alessio Schiano di Confcommercio e dei rappresentanti dei singoli esercenti. Secondo il protocollo, in sperimentazione fino a fine mese, «Confcommercio e Confesercenti si occupano di promuovere la diffusione della cultura del divertimento responsabile attraverso attività di formazione, sensibilizzazione e comunicazione e i titolari degli esercizi commerciali di via Cambini si adoperano a rispettare il protocollo chiudendo alle 1,30, a raccogliere i vuoti e i rifiuti in tutta l'area, a sensibilizzare gli avventori a un corretto e civile comportamento e nei periodi di maggiore affluenza garantire una maggiore presenza di personale all’interno e all'esterno dei locali». L’attacco

Ma questo fine settimana, secondo i residenti, da questo punto di vista è stato deludente. «I problemi rimangono – proseguono i residenti – perché continuiamo a non poter uscire dai garage con le auto, a trovare il vomito fuori dai portoni e vedere le persone che orinano ai nostri ingressi. Lo ripetiamo: i protocolli sono inutili senza le sanzioni e non ne sono state fatte, quindi manca il deterrente. Bisogna agire, altrimenti agiremo noi: faremo un esposto in procura. Ne sono stati fatti di isolati in passato, ora ne faremo uno per tutto e in centinaia sono pronti a sostenerlo».

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