Targhe prova, verso un nuovo provvedimento
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta per procedere a una modifica rispetto al nuovo sistema, molto più restrittivo, riguardante il rilascio delle autorizzazioni per la circolazione delle autovetture appena sbarcate
Si va verso una modifica dell’attuale regime del rilascio delle targhe prova per l’automotive che ha rischiato e sta rischiando di creare notevoli problemi agli operatori portuali, come a Livorno, dove maggiormente è presente questa tipologia di traffico.
Un’anticipazione al riguardo arriva dal magazine specializzato Shipmag, che parla dell’intenzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di introdurre una nuova norma per correggere il problema del numero delle targhe prova consentite alle imprese del settore per trasportare le autovetture nuove appena sbarcate ai terminal di destinazione.
Come si ricorderà, il problema era esploso la scorsa estate, quando era entrato in vigore un decreto emanato dal Governo alla fine dell’anno precedente. In base alla normativa, al momento del rinnovo non sarebbe più valsa la regola che sarebbe stata rilasciata una targa prova per ogni dipendente impegnato nelle operazioni di movimentazione delle auto. La drastica diminuzione delle autorizzazioni alla circolazione provvisoria avrebbe quindi determinato un inevitabile rallentamento delle operazioni che, a catena, avrebbe poi provocato una riduzione dei traffici e della manodopera impiegata.
Il Governo si era mosso prorogando le vecchie disposizioni di alcuni mesi, ma non intervenendo direttamente con una modifica del provvedimento. Sulla vicenda era intervenuto il gruppo alla Camera del Partito Democratico attraverso la vice presidente, Valentina Ghio, la quale aveva presentato un’interrogazione, firmata anche dai colleghi di partito Simiani, Casu e Bakkali, nella quale chiedeva un impegno concreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Impegno concreto che, a quanto pare, sta per arrivare attraverso un provvedimento che dovrebbe occuparsi anche della vicenda legata all’aumento dei canoni concessori del 2023, bocciato dal Tar del Lazio dopo il ricorso presentato dalle associazioni dei terminalisti e la cui restituzione sta creando non pochi problemi di ordine finanziario alle autorità di sistema portuale che non possono godere di una discreta liquidità.