Il Tirreno

Livorno

Violenza

Livorno, prende a pugni la moglie: arrestato un trentaquattrenne alla Guglia

di Stefano Taglione
Due volanti della polizia di Stato (foto d'archivio)
Due volanti della polizia di Stato (foto d'archivio)

Dopo l'udienza di convalida in tribunale il giovane è stato punito con il divieto di avvicinamento alla donna. Indaga la polizia

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LIVORNO. Avrebbe preso a pugni la moglie fra le mura domestiche, provocandole un livido su uno zigomo e un occhio gonfio. Nuovo caso di violenza sulle donne in città, in questo caso in un’abitazione della Guglia, dove sabato scorso un trentaquattrenne tunisino è stato arrestato dai poliziotti delle volanti e, dopo la convalida in tribunale, punito con il divieto di avvicinamento alla coniuge, una ventinovenne livornese, e ai luoghi da lei abitualmente frequentati. Non potrà, di fatto, abitare più con lei. Almeno per il momento.

L’accusa è maltrattamenti in famiglia e l’uomo, comparso il 30 aprile in tribunale davanti al giudice per le indagini preliminari Marco Sacquegna e al pubblico ministero Giuseppe Rizzo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Subito dopo le violenze, la giovane, ha chiamato il padre, il quale allarmato ha contattato il 112. Gli agenti sono intervenuti immediatamente, prima del babbo: dopo 20 minuti in cui tentavano di accedere all’abitazione, finalmente, i coniugi hanno aperto la porta e i poliziotti sono riusciti a entrare. La donna ha deciso di non querelarlo, né di rivolgersi al pronto soccorso per le cure mediche, ma essendoci state violenze pregresse nel gennaio scorso, con un primo intervento nell’appartamento da parte degli stessi agenti, la denuncia è scattata d’ufficio e il trentaquattrenne, difeso dall’avvocata Barbara Luceri, è stato arrestato e allontanato dalla donna, con cui ha dei figli.

 

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