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Livorno, l’hotel Granduca l’azienda con l’utile più in crescita – La top 100


	L'hotel Granduca ai Quattro Mori (foto d'archivio)
L'hotel Granduca ai Quattro Mori (foto d'archivio)

Ecco la classifica del Tirreno: al secondo posto la Compagnia portuale e poi i Cantieri Montano

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LIVORNO. Più 24.748%. È la percentuale di crescita record sull’utile dell’hotel Granduca, passato dai 1.231 euro del 2022 ai 305.882 del 2023, relativi all’ultimo bilancio presentato. È quanto emerge dai dati, elaborati dal Tirreno, disponibili sul sito Registroaziende.it, il portale che stila le performance delle aziende italiane. Fra Livorno, Collesalvetti e Capraia, l’albergo di piazza Micheli, spicca per aumento di guadagni nei 12 mesi, davanti alla Compagnia portuale di Livorno (7.282.627 contro i 246.670 del 2022, frutto della vendita dell’asset dell’autoparco del Faldo ora della multinazionale Koelliker) e alla "Tommaso Montano e figli", fresca di investimento sul bacino di carenaggio acquistato in Ucraina grazie anche ai contributi regionali che però non ha ancora una collocazione in porto, con 480.415 euro a fronte di un risultato, l’anno precedente, positivo per 25.390 euro. Il Granduca, per fare un confronto di più ampio respiro, nel bilancio del 2021 aveva totalizzato un utile di 14.203 euro, più vicino al 2022 che al 2023, mentre il fatturato è sempre rimasto stabile: 1.897.910 quattro anni fa, 1.967.081 nel 2022 e 2.166.414, record del triennio, due anni fa. Seguono, in quarta posizione, l’azienda edile Habitat 2010 (480.366, +1.688%, nell’anno di riferimento controllata da Roberto Cecinini, Sandro Gori, Daniela Gori, Silvia Magliulo, Francesca Gori, Sara Magliulo e Filippo Gori, con quote di usufrutto di Pierluigi e Simona Cecinini e Luciana Pantani), la società di produzioni artistiche di via Maggi Xlr Produzioni (485.666, +1.321%), la concessionaria Renault Clas (da 206.460 a 2.225.730, quasi il mille per cento in più) e l’Impresa Tito Neri di via Pisa, passata da un rosso di poco più di 50mila euro a 420.232. Risultati economici che, naturalmente, possono essere figli di investimenti o scostamenti di bilancio che, da una semplice classifica riepilogativa, non possono emergere nei dettagli. La Compagnia portuale, per fare uno degli esami più lampanti nei numeri, registra il vertiginoso +2,852% perché nel 2023 - l’anno al quale si riferiscono gli ultimi bilanci presentati, pubblicati poco meno di un anno fa - ha venduto l’ex gioiello di famiglia, l’autoparco del Faldo di Collesalvetti ora di proprietà della multinazionale Koelliker.

La classifica

La classifica proposta dal Tirreno – frutto di un’elaborazione dei dati dal sito Registroaziende.it – elenca le prime cento imprese con la sede legale a Livorno, a Collesalvetti e Capraia in ordine di crescita di utile dal 2022 al 2023, le ultime annualità disponibili dai bilanci presentati, dopo che nei giorni scorsi erano state pubblicate le prime 200 in ordine assoluto di guadagni e, nell’edizione del 2 marzo, le prime cento più ricche dell’isola d’Elba. Sono state considerate solo quelle sopra i 150mila euro. Alcune delle imprese, tuttavia, potrebbero non essere ricomprese nella lista se gli ultimi bilanci non sono ancora stati caricati sulla piattaforma Internet o se il tipo di società non viene preso in considerazione dallo stesso portale specializzato che le raggruppa rendendole disponibili a tutti per la consultazione (le "sas", le società in accomandita semplice, non sono ad esempio incluse in questi elenchi).

Porto in prima fila

Come nelle precedenti graduatorie sono ancora le aziende legate al porto, comunque numericamente fra le più presenti a Livorno, a recitare la parte del leone. Non solo per la presenza del Cantiere Montano, oggi gestito insieme alla famiglia dal campione olimpico di scherma Aldo. Seatransport, ramo spedizioni internazionali, passa infatti da 69.410 a 697.005 di utile, il 904% in più, mentre i cantieri navali Pisorno Yacht di via Umbria, nel comune di Collesalvetti, da 61.350 a 549.636. Tornando al mondo portuale in senso stretto bene Gestione Bacini sulla Calata Pisa, con una crescita del 553% a 526.265 euro dagli 80.640 del 2022. L’azienda, fra l’altro, l’estate scorsa in associazione temporanea col Gruppo Neri ha aumentato la sua concessione sulle banchine vincendo il bando "ponte" dell’Autorità di sistema, quello fino al 2026 in attesa di una futura più ampia gara che comprenderà anche l’area Lorenzoni, "conquistando" gli spazi proprio del Cantiere Montano e di Romoli, ancora in attesa di essere liberate. Ottime performance anche per Livorno Reefer, del Gruppo Dhl e quindi della tedesca Deutsche Post, con 510.704 di guadagni e un aumento percentuale nei 12 mesi del 322%, mentre Toscopetrol segue in classifica con un +243%. Tornando alla galassia Neri, Fratelli Neri passa da 2.580.000 a 7.193.903 di euro, +179%, Cilp - la Compagnia impresa lavoratori portuali partecipata per metà sempre dal Gruppo Neri e per l’altra dalla Compagnia portuale - da 2.830.000 a 6.582.723, +133%, e Neri Depositi Costieri da 3.890.000 a 5.189.390, migliorando di un terzo netto il risultato del 2022. Sul fronte delle cooperative bene anche Uniport, guidata dal presidente Yari De Filicaia, che dopo essere rientrata nelle 200 aziende più ricche di Livorno è anche fra le top 100 maggiormente in crescita (quarantasettesima per la precisione) con un +128%, da un rosso di 1.180.766 e un utile di 330.838 euro. In graduatoria ci sono anche Lorenzini (Msc) con 3.271.705 di guadagni e un aumento dell’82% e i Costieri D’Alesio, +81%, da 2.010.000 a 3.640.689. Fra i terminalisti anche Porto 2000, a guida Moby-Msc, da 3.010.000 a 4.170.965, +39%. Un’impresa, quella guidata dal manager Matteo Savelli, che sta crescendo dal punto di vista delle navi da crociere accolte in porto, sempre di più negli ultimi anni e che, proprio qualche mese fa, ha inaugurato il "City Cruise Terminal" di via Cogorano, la cosiddetta "casa dei crocieristi" del centro. A chiudere la classifica delle prime cento gli intermediari dei trasporti Carlo Laviosa, il cui gruppo ha totalizzato oltre 120 milioni di fatturato, e Casali Pier Luigi, rispettivamente cresciuta negli utili del 29 e del 26%.

Le altre migliori

Ma non mancano le novità nell’ultima classifica frutto dei risultati presentati dal sito web Registroaziende.it. La palestra "Evo One Club", al primo piano del centro commerciale del Parco Levante, da un rosso di 84.937 euro passa a un utile di 208.994, sfiorando addirittura la top 20. L’impresa edile Frangerini, per la prima volta nella sua storia fra le dieci più ricche dei comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia, anche in questa classifica spicca per solidità: quattro milioni e mezzo guadagnati fra il 2022 e il 2023, per un +259%: da 1.780.000 a 6.387.677 euro, grazie - come spiegato al Tirreno nei giorni scorsi dallo stesso Stefano Frangerini, il titolare dell’impresa a carattere familiare - «alla conclusione di diversi importanti lavori di riqualificazione energetica» iniziati dall’azienda negli anni scorsi, un settore in cui si è da tempo specializzata, non solo a livello locale. Miglioramenti notevoli, infine, per la Martelli Termoidraulica (+48%, da 417.630 a 619.416 euro), per Milù Pesca, da 475.720 a 786.958 euro, +65%, per la concessionaria Volkswagen Scotti & co di via dell’Artigianato (da 421.060 a 649.707, +54%), per Anccp Certification Agency (da 154.840 a 235.063, +52%), per Gas & Heat (da 593.960 a 893.957, +51%), per la società dei campeggi "La Miramare" (da 203.460 a 302.626, +49%), per Lapiscandia assistance (da 134.920 a 195.459, +45%), per Teslab (da 235.590 a 320.915, +36%), per F.B.M. Lavorazione Carni (da 185.857 a 252.090, stesso aumento percentuale) e per Apple Technology Italia (da 759.690 a 1.006.790, +33%). 

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