Gioco d’azzardo in Toscana, spesi 4 miliardi in un anno. I dati choc delle giocate nelle province
Campagna “Non è un gioco” per fermare la diffusione del fenomeno. A Firenze +43% in un anno, Livorno in testa per giocate pro capite
Il gioco d'azzardo, specie online, sta assumendo anche in Toscana i connotati di un "fenomeno devastante". E la cattiva notizia è che continua a crescere. Cgil Firenze e Ferderconsumatori lanciano la campagna 'Non è un gioco- Unisciti a noi per dire NO al gioco d'azzardo e alle dipendenze'. Duplice l'obiettivo: sensibilizzare la Toscana, ma chiedere anche al governo e alla Regione un intervento normativo per mitigarne la diffusione.
La spesa in Toscana per il gioco d’azzardo online
In base ai dati consolidati del 2023, raccolti da Federconsumatori, i toscani hanno speso in media 4 miliardi per il solo gioco online. Da sola la provincia di Firenze ha sfondato il miliardo con un boom rispetto al 2022: +43%, ben al di sopra del +22% registrato a livello nazionale. Un dato dal quale, forse, si possono leggere in filigrana i flussi di denaro destinati al riciclaggio.
La giocata media pro-capite
Fra la popolazione d'età compresa fra i 18 e i 74 anni, inoltre, la giocata media pro-capite online ha varcato il tetto delle sei cifre: 2.180 euro a Livorno, 2.010 a Siena, 1.157 a Grosseto, per restare soltanto a questa poco edificante 'top three'. La segretaria di Cgil Firenze Giancarla Casini non esita ad appellarsi alla politica: "Chiediamo alle istituzioni locali di mantenere una posizione ferma nei confronti del governo rispetto alla scelta di non eliminare in alcun modo il divieto esistente alla pubblicità al gioco d'azzardo, nonché di supportare la richiesta della nostra organizzazione per avere una legge quadro nazionale che salvaguardi le competenze di Regioni e Comuni".
La richiesta di un nuovo protocollo regionale
Al tempo stesso, prosegue la sindacalista, "chiediamo alla Regione Toscana di riaprire l'osservatorio regionale, e all'Anci toscana e a Federsanità di andare alla firma del nuovo protocollo con i sindacati sul Progetto Gioco-Lav in tempi rapidi". I Comuni dell'area metropolitana fiorentina vengono invitati inoltre a non sottostare alle proposte del governo di destinare una parte degli introiti che potrebbero arrivare dal gioco d'accordo perché, avverte sempre Casini, "da un punto di vista morale ed etico è inaccettabile ed è un messaggio di svendita dell'autonomia dei Comuni rispetto alla salvaguardia di salute dei cittadini".