Il Tirreno

La decisione

La Cina blocca definitivamente OnlyFans: “Simbolo della decadenza morale occidentale”


	Il presidente cinese Xi Jinping
Il presidente cinese Xi Jinping

Dopo una breve apertura tra fine 2024 e inizio 2025, Pechino chiude l’accesso a OnlyFans, rafforzando la censura digitale e riaffermando la linea dura contro la pornografia e l’influenza culturale occidentale

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Il governo cinese ha definitivamente bloccato l’accesso a OnlyFans, piattaforma internazionale nota soprattutto per la condivisione di contenuti per adulti tramite abbonamento. Le autorità di Pechino hanno giustificato la decisione definendo la piattaforma un simbolo di “decadenza morale occidentale”, una “palude” che contrasterebbe con i valori e le norme del Paese. Ufficialmente, la diffusione di materiale pornografico in Cina è illegale, e OnlyFans era formalmente già inaccessibile; tuttavia, negli ultimi mesi del 2024 il sito era diventato raggiungibile direttamente dal territorio cinese, anche senza l’uso di VPN, generando un acceso dibattito sulla gestione della censura digitale nel Paese.

Censura digitale e contesto normativo

La Cina applica da anni un controllo molto rigoroso sul traffico internet, noto come “Great Firewall”: numerosi siti, app e piattaforme occidentali vengono regolarmente bloccati, in particolare quelli che promuovono valori considerati in contrasto con le politiche del Partito Comunista o che veicolano contenuti espliciti. La temporanea apertura di OnlyFans, avvenuta tra novembre e dicembre 2024, aveva sorpreso osservatori e addetti ai lavori, che hanno ipotizzato cause tecniche o test interni alla censura digitale. Tale finestra aveva permesso a numerosi giovani di discutere pubblicamente della piattaforma, tra ironia e interrogativi sulle opportunità lavorative legate all’economia dei creator.

Le ragioni ufficiali e le logiche del governo

Il governo cinese ha adottato una linea dura contro OnlyFans, inserendo il ban all’interno di un più ampio pacchetto di restrizioni volte a contrastare la presunta influenza “degenerata” dell’Occidente su intrattenimento, videogiochi e social network stranieri. La mossa è coerente con la politica di tolleranza zero verso la pornografia online, in linea con le leggi nazionali e con un’impostazione culturale volta a preservare “il benessere morale” della società e a rafforzare il controllo sociale su giovani e consumo di contenuti digitali.

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