Vende un utensile sul web, gli spariscono i soldi dal conto: «Come se avessi aperto la porta di casa a un ladro»
Un sessantenne maremmano è stato raggirato e sporge denuncia ai carabinieri: il racconto di cosa è successo
GROSSETO. Deve ricevere un pagamento per una vendita su un sito specializzato ma gli spariscono dal conto più di 1000 euro. È successo pochi giorni fa a un uomo, un sessantenne residente in provincia di Grosseto, che aveva usato una piattaforma commerciale per vendere un utensile del valore di 200 euro.
Cosa è successo
L’uomo è stato contattato più volte al telefono da quello che riteneva fosse un acquirente. «Si è presentato con un nome e cognome fittizio, si è spacciato per un professionista con l’hobby dell’usato – racconta l’uomo che ha chiesto di rimanere anonimo – interessato all’acquisto dell’utensile per smontarlo, prenderne dei pezzi e rivenderli. Parlava un italiano perfetto, con un leggero accento del nord, sembrava molto competente in materia di meccanica. Non mi ha destato nessun sospetto, né la curiosità di cercarlo online o sui social per capire chi fosse».
Le telefonate
Alla prima telefonata interlocutoria, ne sono seguite altre due in cui l’uomo dava l’impressione di voler contrattare, «come se volesse tirare sul prezzo – spiega il grossetano – come è abbastanza naturale quando si compra un utensile usato senza vederlo e valutarne le condizioni. Alla fine si è dichiarato pronto a pagare per l’acquisto, dicendomi che mi avrebbe richiamato per concordare il metodo di pagamento. Sul momento ho pensato che in realtà non volesse più concludere l’affare, ma non me ne sono preoccupato più di tanto».
Sono passati altri due giorni e, di sabato mattina, il truffatore ha richiamato proponendo di fare il pagamento tramite una ricarica Postapay e chiedendo all’uomo di andare a uno sportello Postamat per fare la transazione.
Il grossetano ha specificato di non avere un conto postale e che in quella giornata non gli era possibile andare a uno sportello, poi dietro insistenza del presunto acquirente ha detto che lo avrebbe richiamato se avesse avuto tempo di andare a uno sportello. E così è stato.
La «procedura»
Ha chiamato il presunto acquirente che gli ha detto di fare insieme l’operazione, al telefono, in quanto doveva dettargli un codice per la ricarica, specificando che per attivare la procedura avrebbe dovuto inserire una carta di credito o bancomat. L’uomo in un primo momento ha inserito una carta prepagata per evitare rischi, ma poiché la procedura non andava avanti si è fatto convincere a inserire il bancomat e a digitare il pin.
È a quel punto che è scattata la truffa: la procedura si bloccava, per cui l’uomo toglieva e inseriva la carta continuando a parlare al telefono con il truffatore, senza rendersi conto che ogni volta avveniva un prelievo. Peraltro non gli sono arrivati in tempo reale nemmeno i messaggi di avvenuto prelievo. «Quando mi sono reso conto che c’era qualcosa di strano ho riattaccato il telefono e dopo qualche minuto mi sono arrivati i messaggi che avevo autorizzato una serie di prelievi. È stato un momento tremendo, mi sono sentito come se avessi aperto la porta di casa a un ladro, una sensazione di sconforto e umiliazione per essere caduto in una trappola così evidente. Non so cosa mia si sia successo, il truffatore parlava di transazioni, codici, corriere, ritiro dell’utensile, una cosa dietro l’altra, creando una tale confusione in testa da manipolarmi completamente. Io sono sempre molto attento, uso la carta prepagata per fare gli acquisti on line, ho imparato a memoria il pin della carta, non avrei mai immaginato di ritrovarmi in una situazione simile. Questi sono professionisti della truffa, sanno come essere convincenti, altrimenti non so come spiegarmi quanto mi è accaduto».
L’uomo ha sporto denuncia ai carabinieri, dove ha scoperto che la truffa sul sito e la ricarica Postepay aveva già colpito molte altre persone. «Ma non è il caso di dire mal comune mezzo gaudio», conclude amareggiato.
