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Furti, borseggi e omicidi in calo: ma le famiglie italiane hanno più paura – Dati, città e motivi

di Francesca Ferri

	Il report traccia un bilancio sul tema della sicurezza in Italia (foto di repertorio)
Il report traccia un bilancio sul tema della sicurezza in Italia (foto di repertorio)

Emerge una fotografia in chiaroscuro del Paese: per quanto riguarda la Toscana, la capitale italiana dello spaccio è una provincia del Granducato, secondo lo studio

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Corso Buenos Aires, Milano, domenica 22 dicembre. Un 15enne viene rapinato e tenuto in ostaggio da una baby gang che tenta anche di estorcere denaro al padre. L’uomo riesce a mettere in salvo il figlio ma l’episodio – l’ultimo di tale violenza in una città italiana – colpisce comprensibilmente l’opinione pubblica, e sembra confermare le paure degli italiani. Oltre un quarto delle famiglie, il 26,6%, non si sente al sicuro (Istat, 2024).

Ma davvero le nostre città sono insicure? Davvero i reati aumentano? E i cittadini sono in pericolo? Mentre si attende di capire l’efficacia del decreto Sicurezza varato a giugno, rispondono i dati oggettivi.

Il rapporto Bes

L’ultimo rapporto Bes sul Benessere equo e sostenibile dell’Istat, pubblicato a novembre 2025 e riferito al 2024 e al 2023, fotografa una situazione tutto sommato stabile rispetto al passato.

Nel lungo periodo, da dieci anni a questa parte, sono anzi diminuiti i furti in abitazione, i borseggi e le rapine. I “topi d’appartamento”, in particolare, nel 2024 hanno colpito la metà delle famiglie, 8,5 ogni 1.000, rispetto a dieci anni prima (16,3 per 1.000 famiglie). Le vittime di borseggi si sono abbassate a 5,1 ogni 1.000 abitanti rispetto alle 6,9 ogni 1.000 abitanti del 2014, e persino le vittime di rapine sono in calo: 1,1 persone ogni 1.000 abitanti rispetto a 1,6 per 1.000 abitanti del 2014. Tra il 2014 e il 2023 il tasso di omicidi volontari è diminuito dallo 0,79 allo 0,58 per mille abitanti (pari a 341 omicidi nel 2023); da registrare un calo nel primo anno della pandemia (0,49 nel 2020).

Diverso il dato sul breve periodo, cioè nel confronto a un anno di distanza. I furti, ad esempio, nel 2023 sono aumentati a 1.731 casi ogni 100 mila abitanti, rispetto ai 1.632 nel 2022. Anche il tasso di borseggi e rapine, in dodici mesi, è aumentato, in particolare nelle grandi aree urbane.

Cosa succede in città?

Il rapporto Bes dell’Istat non entra nel dettaglio delle città capoluogo, ma si ferma a livello regionale. Per un quadro del livello di sicurezza nelle aree urbane occorre leggere i dati del ministero dell’Interno, che sono riferiti non ai reati attestati ma alle denunce effettuate dai cittadini, dati elaborati dal Sole 24 Ore nell’annuale Indice della criminalità.

Nella classifica dei capoluoghi di provincia con più denunce per 100mila abitanti il podio è di Milano, prima in Italia con quasi 7mila denunce per 100mila abitanti, seguita da Firenze, poco più di 6.500, e Roma, 6.400. A differenza delle ultime due, dove le denunce sono in aumento (+7,4 nel capoluogo toscano, e +5,29% nella Capitale), a Milano sono calate del 2%. Il capoluogo lombardo è anche la capitale italiana dei furti (120.542 episodi), e delle rapine, la seconda in Italia per danneggiamenti, e la terza per violenze sessuali. Firenze segue a ruota con 64.392 reati totali denunciati, che ne fanno la seconda città per rapine, la terza per furti e la quarta per violenze sessuali. Roma, con 270.407 denunce totali, è prima per reati legati agli stupefacenti e seconda per furti.

Nel dettaglio dei singoli reati, la classifica cambia. La prima città per violenze sessuali, sfruttamento della prostituzione e per truffe e frodi informatiche è Trieste (30,7 denunce di violenze sessuali per 100mila abitanti e 767,4 per truffe e frodi informatiche). Il podio per i furti d’auto va a Foggia (709), la capitale italiana dello spaccio è Grosseto (73,8) e il primato delle estorsioni va a Napoli (32,4).

City user e geografia

Nel complesso, il 23,5% dei 2,38 milioni di illeciti denunciati nel 2023 si è concentrato comunque a Milano, Firenze e Roma, a causa anche delle migliaia di turisti e di chi vi gravita per lavoro ogni giorno, i city user. Scorrendo la classifica delle prime 10 città colpisce poi che, tolta Milano, le denunce aumentino ovunque, con il record di Bologna, +9,59%.

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