Arrivano sms dal finto Cup: così la truffa svuota il credito – Decine di segnalazioni: il racconto delle vittime
Grosseto, in molti casi i destinatari aspettano davvero comunicazioni sanitarie. Una 63enne: «Soldi spariti in 3 minuti». L’Asl: «Non rispondete mai a quei numeri»
GROSSETO. I messaggini arrivano da un finto Cup e invitano a contattare con urgenza un numero, suggerendo che vi siano importanti comunicazioni sanitarie da fare. Quanto basta per mettere in allarme chi li riceve. Chi chiama quel numero, nel giro di pochi minuti si ritrova il credito telefonico prosciugato.
L’Asl aveva già messo in guardia i cittadini, ma nelle ultime ore a Grosseto l’offensiva sembra essersi intensificata: i casi segnalati sono parecchi, alcuni finiti anche all’attenzione della polizia postale.
A rendere la truffa particolarmente insidiosa è un dettaglio: in molti casi i destinatari degli sms stavano davvero aspettando una chiamata dall’Asl. Referti, appuntamenti per screening, mammografie, sedute di fisioterapia o comunicazioni post-operatorie. «Una coincidenza», spiega l’Asl, ma che ha abbassato la soglia di attenzione.
Graziana Langiano, cittadina di Roselle, due giorni fa intorno alle 17 riceve questo messaggio: «Si prega di contattare i nostri uffici Cup, Centro unico primario al numero 89342224». L’acronimo non è quello corretto del Centro unico “prenotazioni”, ma chi legge di fretta – magari in ansia – può non accorgersene. Tanto più che una comunicazione dell’Asl, in quel momento, appare più che plausibile.
«Mi sono operata al ginocchio il 24 novembre – racconta lei – e sono stata dimessa il 6 dicembre. Il 9, primo giorno utile dopo l’Immacolata, sono andata all’ambulatorio ortopedico del Misericordia: mi hanno messa in lista per la fisioterapia, dicendomi che mi avrebbero chiamata appena si fosse liberato un posto. Quindi aspettavo davvero una comunicazione dell’Asl».
«Ho provato a chiamare quel numero indicato nell’sms – spiega Langiano – ma una voce registrata mi ha detto che non era disponibile. Per fortuna: se la linea fosse stata attiva, mi avrebbero prosciugato il credito com’è successo ad altri. Poco dopo, ancora non intuendo che era una truffa, ho riprovato a telefonare aggiungendo il prefisso 0564, ma il numero risultava inesistente». A quel punto Langiano ha contattato il vero Cup dell’Asl per capire. «L’operatore mi ha detto che si trattava di una truffa e che sta capitando a parecchie persone».
Il suo è un appello alla prudenza: «ci sono caduta perché aspettavo davvero una chiamata per iniziare la fisioterapia dopo l’intervento. Ora ho bloccato il numero: dobbiamo stare attenti a tutto, anche alla “finta Asl”. A questo punto attendo che mi chiamino dal numero giusto».
È andata peggio a una donna di 63 anni, grossetana, che ha perso tutto il credito telefonico. «Sono abituata ai messaggi truffa del tipo “mamma ho perso il cellulare” – racconta Anna (nome di fantasia) – Ormai si riconoscono al volo e si cancellano subito. Ma questo era diverso. Ho problemi di salute, ho pensato davvero che fosse un messaggio dal Cup dell’Asl Toscana sud est».
La donna ha ricevuto il primo sms un mese fa, seguito da altri quattro o cinque sms dello stesso tenore, fino all’ultimo pochi giorni fa. Il testo era identico a quello di Graziana, cambiava solo il numero da contattare: nel suo caso 89342275. «Dicevano che dovevo contattare urgentemente il Cup a quel numero. Anch’io mi ero operata per un problema serio: non aspettavo comunicazioni dal’Asl, ma quando leggi una cosa del genere ti prende il panico, ti sembra vero e vuoi capire».
Anna ha così composto il numero. «Mi ha risposto una voce registrata: “Attenda in linea per non perdere la priorità acquisita”. Passati 3 o 4 minuti, ho sentito una voce maschile, stavolta reale e non più registrata, che mi ha detto: “Aspetti che le passiamo la dottoressa”. Mi sono spaventata: mentre aspettavo di parlare con questa dottoressa è caduta la linea. Subito dopo mi è arrivato un messaggio della Tim: il mio credito era finito, 24 euro spariti così, in pochi minuti».
A Grosseto le segnalazioni continuano. «Mio marito si è operato a un tendine e pochi giorni dopo ha ricevuto quel messaggio», racconta una donna. Un’altra utente, due giorni dopo la mammografia, riceve anche lei l’sms. «Un colpo al cuore».
Colpisce la frequente concomitanza tra i messaggi del finto Cup e persone che aspettano davvero comunicazioni sanitarie. Una fuga di dati?
L’Asl Toscana sud est, contattata, precisa al Tirreno che «i dati e i numeri di cellulare non provengono dai nostri database» e che gli sms arrivano «anche a persone che non hanno esami in corso né referti da ritirare». Una casualità insomma. Tant’è che da un mese l’azienda sanitaria segnala «la diffusione di sms ingannevoli inviati a nome di presunti uffici Cup e nei quali si invita a contattare numeri telefonici che non appartengono all’azienda sanitaria. Si tratta con ogni probabilità di numeri truffaper sottrarre denaro». L’invito è quello di «non rispondere e non chiamare i numeri indicati, perché non riconducibili ai servizi ufficiali».
