Tre giovani tirano il freno d’emergenza del bus per sfuggire ai controllori: caos sulla linea Grosseto-Follonica
I ragazzi bloccano il pullman, scendono e prendono a calci la porta che nel contraccolpo manda in frantumi un finestrino. Sul posto i carabinieri
GROSSETO. Hanno tirato la leva d’emergenza dopo che erano saliti i controllori, hanno fatto fermare l’autobus e preso a calci la porta, che nel contraccolpo ha mandato in frantumi un vetro del veicolo. Poi sono scappati.
Bilancio del tutto: danni al pullman, interruzione di pubblico servizio. E sindacati di nuovo in allarme per l’ennesimo episodio che mette in difficoltà i lavoratori di Autolinee e l’utenza. Anche perché gli episodi sono piuttosto frequenti e preoccupanti. Sul posto i carabinieri.
È successo nella serata di sabato. L’autobus di Autolinee era partito intorno alle ore 19 da Grosseto verso Follonica. Alle 19,45 si è fermato a Castiglione della Pescaia.
A bordo sono saliti tre controllori di Autolinee Toscane dell’azienda accompagnati da un funzionario di Grosseto, per verificare se i passeggeri avessero i regolari biglietti. Il pullman era pieno, c’erano circa 50-60 persone. Quando alcuni ragazzi (tre o quattro) hanno visto salire il personale dalla porta anteriore, hanno tirato la leva di emergenza della porta posteriore.
L’autobus si è automaticamente bloccato, le porte si sono aperte. I ragazzi sono scesi. L’autista non si era accorto di cosa fosse successo perché a bordo c’era molta gente; è sceso a controllare e si è accorto che era stata tirata appunto la leva d’emergenza. Dopo essere tornato al posto di guida e aver messo a punto le procedure di riassesto e ripristino della porta, che così riprendeva le sue funzioni regolari, i ragazzi da fuori non contenti si sono messi a tirare calci alla porta. La quale, colpita e schizzata all’indietro, ha mandato in frantumi il vetro. A quel punto l’autista è sceso nuovamente. I giovani intanto erano scappati. A bordo, come in tutti i mezzi di Autolinee Toscane, ci sono le telecamere di videosorveglianza.
Attivare il freno a mano di un autobus senza motivo può configurare il reato di interruzione di pubblico servizio, oltre a rappresentare un potenziale pericolo per l’incolumità dei passeggeri visto che il bus si blocca. Il gesto, privo di giustificato motivo, impedisce al mezzo di proseguire la sua corsa e interrompe il regolare servizio di trasporto pubblico; il che rientra nel reato previsto dall’articolo 340 del codice penale che punisce chi turba l'attività di un ufficio pubblico o di un servizio pubblico.
Tornano a farsi sentire i sindacati congiunti, che già in passato erano intervenuti per stigmatizzare gli episodi con al centro giovani indisciplinati e aggressivi. Giuseppe Dominici (Ugl Trasporti), Alberto Allegrini (Filt Cgil), Elena Paolella (Fit Cisl), Fabio Alberti (Uil Trasporti) e Paolo Masserizzi (Faisa Cisal), in modo unitario e a gran voce fanno appello e invitano l’azienda Autolinee – dicono indignati al Tirreno – «a scaricare le immagini di sorveglianza e procedere a regolare denuncia contro ignoti per individuare chi sono stati i trasgressori; qui non si parla solo della mancanza di biglietti da cui consegue una sanzione amministrativa, ma sono messe in discussione la sicurezza e la regolarità del viaggio». È stato interrotto il servizio e un mezzo pubblico è stato danneggiato per i calci alla porta, che a loro volta hanno provocato a catena la rottura del vetro. «Siamo arrivati a mettere in discussione la sicurezza del mezzo andando ad attivare gli impianti di emergenza, di cui i veicoli sono dotati in caso di necessità».
In più c’è il danno economico. Il bus in questione è a questo punto fermo per la riparazione ed è probabile che servano 10-15 giorni. L’intervento potrebbe non essere immediato perché saranno da reperire pezzi di ricambio e siamo a ridosso del Ferragosto. I sindacati puntualizzano la necessità che «l’azienda scarichi le immagini e le consegni alle forze dell’ordine con allegata denuncia. Diamo la nostra piena solidarietà, come sempre, agli autisti in servizio quando si verificano questi episodi». Oggi le sigle contatteranno la Prefettura «con la quale siamo in contatto costante».