Il Tirreno

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L’operaio Luigi Cheli lascia il paese per tornare a Grosseto: «Scusate, ma sarò più vicino alla famiglia»

di Pierluigi Sposato

	Luigi Cheli con il sindaco Giacomo Termine<br />
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Luigi Cheli con il sindaco Giacomo Termine
 

Dopo oltre un anno di lavoro e un legame speciale con la comunità di Monterotondo Marittimo, Luigi Cheli si trasferisce a Grosseto. Il sindaco: «Sempre casa tua»

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MONTEROTONDO MARITTIMO. A Luigi tutti hanno voluto bene. Anzi, vogliono ancora bene. E l’affetto è reciproco. Sono stati mesi intensi, a stretto contatto con la comunità, giorno dopo giorno, ogni giorno. Perché dall’aprile dell’anno scorso Luigi Cheli ogni giorno si è spostato da Grosseto a Monterotondo Marittimo, in auto, da solo, per lavorare come operaio del Comune e in questo periodo gli abitanti hanno potuto apprezzare le sue capacità e la sua disponibilità mentre lui ha stabilito con il paese un rapporto speciale.

Dal primo settembre Luigi Cheli prenderà servizio a Grosseto, nella “sua” Grosseto dove abita con la famiglia, ancora come operaio, perché riconosciuto idoneo nelle liste di mobilità del Comune capoluogo: firmerà a breve. A Monterotondo per lui sono gli ultimi giorni di lavoro. Che non possono passare sotto silenzio, al punto che il sindaco Giacomo Termine ha voluto dedicargli un post pubblico: «Ci mancherà ma rispettiamo profondamente la sua scelta e vogliamo ringraziarlo per il lavoro svolto con dedizione e umanità».

Il post riconoscente

Un post che ha ripreso anche il messaggio dello stesso Luigi, poche parole sentite che descrivono i suoi sentimenti e spalancano ampi spazi alla gratitudine: «Voglio ringraziare tutto il paese di Monterotondo Marittimo, Giacomo in primis, per avermi dato questa possibilità in questo bellissimo paese. Vi voglio chiedere scusa se alcuni di voi sono delusi per la mia scelta di andarmene ma questa scelta è stata fatta perché avrò il lavoro a due chilometri da casa e potrò essere più vicino alla mia famiglia».

Luigi è diventato da poco padre per la seconda volta, di un bambino, ha già una figlia. E torna indietro con la memoria: «Quando sono arrivato qui avevo paura di non essere accolto e invece non è stato così, anzi mi avete incluso nella vostra comunità e mi avete fatto sentire a casa». C’è un pensiero anche per chi ha lavorato con lui: «Ringrazio inoltre tutti i miei colleghi che mi hanno supportato e sopportato in questo mio periodo qui. Fondamentalmente quello che ci tengo a farvi arrivare è la mia più profonda gratitudine. Qui è stata senza dubbio una bella avventura che mi porterò stretta nel mio cuore. Vi abbraccio tutti. Vi voglio bene».

Il paese ha lasciato il segno in Luigi e Luigi ha lasciato il segno in questo paese di poco più di 1. 200 anime, dove tutti si conoscono e tutti sanno quanto uno vale. «Mi sono occupato di tutto qui – dice Cheli – Sono stato assunto come operaio tecnico edile ma mi sono dato da fare per qualsiasi lavoro ci fosse da fare». Il sindaco conferma, spiegando che l’organico è limitato a quattro persone. Adesso c’è da sostituire Cheli: «Avvieremo lo scorrimento della graduatoria”, dice il sindaco.

E il podismo? «Mi alleno, ma non corro». Perché questa domanda? Perché quello di Luigi Cheli è un nome che è ricorso diverse volte sulle pagine di questo giornale: tesserato con il Marathon Bike, è stato protagonista in decine e decine di corse. E anche promotore di una speciale iniziativa, ai tempi del Covid, quando nessuno poteva uscire, nemmeno per fare una corsetta: nell’aprile 2020 aveva ideato la Quarantena-Tavolo run, venti giri da fare in casa, tutti insieme alla stessa ora, con 186 partecipanti che avevano raccolto ben 1. 670 euro da destinare all’ospedale cittadino.

Tornerà a correre, Luigi: intanto guarda con affetto il paese che tanto gli ha dato, a cui tanto ha dato. Il sindaco Termine, a nome di tutti gli abitanti, ha formulato gli auguri e fatto una promessa: «Il nostro più grande in bocca al lupo per la nuova avventura. Monterotondo Marittimo sarà sempre casa tua».




 

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