Muore poco dopo aver smontato dal servizio: era la colonna della Misericordia
Grosseto, è stato soccorso dalla sorella: inutile la corsa all’ospedale
CINIGIANO. Era la colonna portante della Misericordia di san Sigismondo di Cinigiano. Non solo era un volontario ma faceva parte anche del direttivo. Da quando era andato in pensione si era dedicato anima, corpo e cuore alla Confraternita. Si occupava di tutto. Sergio Bartolommei ha svolto l’ultimo servizio in Misericordia giovedì 29 maggio. Ha staccato alle 14. È andato a casa e poco dopo si è sentito male: è stato soccorso dalla sorella che lo ha portato in ospedale dove è morto alcune ore dopo. Aveva 69 anni. Ne avrebbe compiuto 70 a novembre. Da tempo aveva scoperto di essere malato.
La sua vita, però, ha continuato a dedicarla a ciò che amava: essere un volontario della Misericordia, stare vicino a chi ha bisogno, essere parte di quel gruppo che considerava la sua famiglia. Prima della pensione era stato un operaio. «Sergio era il nostro tuttofare – dicono dalla Confraternita – dal sistemare le attrezzature nelle ambulanze a fare il pieno, all’abbigliamento e a tante altre cose. La sua presenza era una certezza. Per noi e per il paese è una grossa perdita. Sembrano parole che si dicono ogni volta che muore qualcuno ma in questo caso è così. In pochi giorni qui a Cinigiano sono mancate due persone che hanno rappresentato moltissimo per il paese. Sarà difficile andare avanti senza di lui. A noi, oggi, sembra davvero mancare tutto». Dopo la morte dei genitori Bartolommei viveva da solo.
Aiutare il prossimo era la sua missione. «In molte occasioni – aggiungono i confratelli – gli avevamo detto di stare a casa dopo che avevamo saputo della sua malattia. Lui ci ha sempre risposto che voleva venire in servizio. Stare in Misericordia lo aiutava e non pensava al suo male. Così l’ultima cosa che ha fatto è stato proprio il servizio in Misericordia. L’unica cosa che ci consola è sapere che ha fatto quello che lo faceva stare bene».
Per molti confratelli è difficile ricordare Sergio, le lacrime sono difficili da mandare giù. «Nonostante non fosse un “formatore” – continuano i confratelli – ha saputo preparare molti ragazzi dando suggerimenti che aveva imparato con la sua lunga esperienza di volontario. Li ha fatti crescere e speriamo che i suoi insegnamenti siano ricordati. Sarà difficile andare avanti ma lo faremo per lui». Il funerale è stato oggi, 31 maggio, nella chiesa di Cinigiano.