Grosseto, la sbarra va in tilt: decine di persone “prigioniere” del parcheggio e maxi tariffe. Cosa è successo
Disagi per gli automobilisti e intervento di Sistema: «Tutto risolto, per ora»
GROSSETO. Pare – pare – che il problema sia stato risolto nella serata di sabato; non senza fatica, per altro, data la coincidenza con il ponte lungo del 1° Maggio, né senza lamentele da parte dei clienti paganti o chiamati a pagare “cifre monstre”.
Siamo al parcheggio di Porta Corsica, dove alcuni automobilisti sono in coda davanti alla sbarra che, di alzarsi, proprio non ne vuol sapere. O, meglio: per qualcuno si alza più che volentieri, per qualcun altro proprio no, non c’è verso. Non è la prima volta che capita una cosa del genere, ci raccontano, e si mormora che nei giorni scorsi sia rimasto imbottigliato anche un amministratore comunale; cosa che potrebbe non giovare all’immagine di una società partecipata del Comune (che, tra l’altro, ha appena appena rinnovato i vertici).
La coda alla sbarra si sposta al totem di Sistema, che gestisce – tra le altre – la rete di stalli a pagamento della città. Razionalmente, automobilisti e operatori all’altro capo della linea cercano di capirci qualcosa. Ci sono clienti abituali del posteggio che non hanno mai avuto alcun problema e improvvisamente si ritrovano “in trappola” perché il macchinario non riconosce le loro targhe, o – addirittura – di qualcuna ricorda che il veicolo a cui corrisponde è entrato nel posteggio giorni prima e non ne è mai uscito fino a quel momento, e calcola la cifra di conseguenza; anche se il proprietario è arrivato non più di un’ora fa per sbrigare una commissione in centro.
Casi relativamente isolati, se si considera che dal varco passano tra i 400 e i 500 veicoli ogni singolo giorno; ma vallo a raccontare a chi si è trovato in coda. Il direttore generale di Sistema, Alberto Paolini, non si nasconde dietro a un dito: il problema c’è, e infatti si è intervenuti per risolverlo. «Sabato siamo stati a Porta Corsica tutto il giorno con l’azienda di Padova che si occupa della manutenzione», premette, e poi spiega: «Abbiamo cercato le cause del fenomeno dappertutto: collegamenti, spire, telecamere... alla fine sembra che la situazione sia stata risolta; almeno per il momento».
Cos’era successo? «Il problema era nella telecamera all’ingresso, che sbagliava qualche targa: inviava i dati al server che registra gli accessi e questo restituiva occorrenze inesistenti (la sbarra non si alzava, ndr) o calcolava tariffe plurigiornaliere (le “cifre monstre”)», risponde il direttore generale, che mette le mani avanti: «La mia preoccupazione è legata alla vetustà dell’impianto, datato 2007. Se così fosse, ovviamente una soluzione tampone non sarebbe sufficiente: sarebbe necessario un intervento strutturale con relativo investimento, che a oggi non abbiamo in programmazione».
Paolini, infine, tranquillizza gli utenti: «Gli operatori hanno aiutato chiunque si fosse rivolto a Sistema, facendo tutto a mano in pochi minuti. E non credo che qualcuno abbia pagato la tariffa plurigiornaliera se non era effettivamente dovuta. In ogni caso la società è sempre disponibile».