Il Tirreno

Grosseto

Il caso

Il maxi-pitone albino di Monterotondo? Era una bufala. Come è nata, la spiegazione del Comune e i precedenti

di Matteo Scardigli
La foto rilanciata sui social in un primo momento
La foto rilanciata sui social in un primo momento

Scattano allerta e ricerche: poi ecco la rettifica e la condanna. Il sindaco: «Abbiamo agito con senso di responsabilità»

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MONTEROTONDO M. Ore 14 (3 maggio), scatta l’avviso del Comune alla cittadinanza: «Si informa la popolazione che è stato avvistato un pitone albino nei pressi del territorio comunale». Si allega una foto che ritrae l’animale a bordo strada mentre carabinieri, Forestali e vigili del fuoco battono il territorio in cerca del rettile.

Il precedente, l’allerta e la foto

Dopo il caso della fantomatica “pantera di Massa Marittima” la Maremma è vaccinata contro i presunti avvistamenti di animali esotici, e quindi la nostra redazione fa una semplice operazione tramite il più diffuso dei motori di ricerca web, da cui viene fuori che l’immagine è stata pubblicata per la prima volta 14 anni fa su un sito tedesco. Avvisiamo il sindaco Giacomo Termine, anche perché è perfettamente plausibile che il municipio possa aver utilizzato un’immagine d’archivio.

Nel frattempo le ricerche continuano, e la memoria corre testa a testa con l’ironia. Era il 2011 quando una famiglia che abitava in un podere a Prata segnalò la presenza di un «grosso felino nero su un albero» a cui venne collegata una presunta diminuzione del passaggio di caprioli e cinghiali, poi fu la volta di un pensionato certo di aver avvistato il predatore vicino ai giardini pubblici del quartiere Cittadella. Partirono ricerche a tappeto, venne attivata d’urgenza una riunione in prefettura per decidere il piano di cattura e il panico si diffuse tra la gente; lo stesso Corpo forestale dello Stato diramò delle immagini di un’ombra scura su un prato a Gretaia. L’animale, la “pantera di Massa Marittima”, non fu mai trovato.

E la domanda nasce spontanea, dato che il pitone non è certamente autoctono delle Colline Metallifere; vale a dire che è sfuggito al controllo di qualcuno: «Da dove viene?», ci si chiede nel borgo. E qualcuno tira in ballo un compaesano celebre per la virtù meno apparente che gli è valsa un soprannome che – mai come in questo caso – calza a pennello. E si risponde: «Dalle mutande del Cobra».

Cosa è successo

Ore 16, arriva il contro-avviso: nessun pitone, è uno scherzo. Viene fuori che una residente di origine moldava ha trovato la foto online e ha pensato bene di fare un brutto tiro a un parente, che si è precipitato dai militari, i quali «hanno richiesto la collaborazione dell’amministrazione comunale per supportare le ricerche dell’animale, trattandosi di una specie esotica potenzialmente pericolosa, sebbene non velenosa», riassume il primo cittadino.

Termine spiega che «il Comune ha agito con senso di responsabilità, diffondendo un messaggio di allerta con l’unico obiettivo di tutelare l’incolumità pubblica e agevolare eventuali accertamenti sul territorio», e allo stesso tempo «condanna con assoluta fermezza questo comportamento, che ha generato ingiustificato allarme nella popolazione e ha comportato un inutile impiego di risorse pubbliche, coinvolgendo forze dell’ordine e uffici comunali». E infine «invita pertanto la cittadinanza a non diffondere voci prive di fondamento e a rivolgersi alle autorità solo in presenza di fatti certi e verificabili».

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