Il Tirreno

Grosseto

Il lutto

Grosseto dice addio al direttore Vic, fuoriclasse del vino e amante del baseball

di Maurizio Caldarelli *
Albero Vichi
Albero Vichi

Era conosciutissimo in tutta la Maremma e non solo per la sua trentennale attività di rappresentante di vini di alto livello

3 MINUTI DI LETTURA





GROSSETO. Non esistono morti di serie A e di serie B, ma quella di Alberto Vichi, 57 anni, è stata una scomparsa che ha fatto tanto rumore in provincia. “Il direttore Vic” come è stato ribattezzato, era conosciutissimo in tutta la Maremma per la sua trentennale attività di rappresentante di vini di alto livello a cominciare da Banfi, Sagna e Franciacorta; un lavoro che lo portava nei più importanti ristoranti del territorio e nelle migliori cantine. Il quadro clinico di Alberto non lasciava presagire l’improvvisa scomparsa di ieri, 30 aprile: a stroncare la vita dell’uomo è stato un malore avvenuto nel cuore della notte.

A trovare il corpo senza vita sono stati i genitori, con i quali viveva. La scomparsa di Vichi ha gettato nel più profondo sconforto tra i suoi amici e in quanti lo conoscevamo, compresi quelli che hanno sempre condiviso la grande passione per il baseball. In gioventù, dopo essere stato un esterno di Bbc, Roselle e Costa d’Argento, è entrato alla corte di Gregory Sabat (che gli ha dato l’ultimo saluto sui social) nel Jolly Roger Castiglione. È stato forse il momento più alto della sua carriera sportiva.

Il baseball

Negli anni Novanta ha messo gli spikes nell’armadio, ma non ha mai dimenticato quello sport americano tanto amato da ragazzo: nel corso della sua vita ha visitato tanti stadi della Major league e aveva un hobby particolare, ossia collezionare cappellini da baseball: nella sua camera ne aveva centinaia. I suoi ex compagni di squadra lo ricordano come un grande amico, con il quale trascorrere splendide ore in campo e fuori. Aveva ereditato l’amore per il vino dal padre, titolare molti anni fa di un negozio di vendita di vino e liquori nella zona di via dei Mille. Una passione tramandata che ha reso Alberto un grande e capace rappresentante di vini con un palato impeccabile, che non aveva nulla da invidiare ai più bravi sommelier.

Il lavoro

«È stata una notizia durissima da digerire – lo ricorda Roberto Martellini del Barracuda Caffè – Ad Alberto mi legava un importante rapporto professionale, lo incontravo nella sua veste di rappresentante di vini di qualità, ma soprattutto una bella amicizia, che si è consolidata con il passare degli anni. Aveva un carattere particolare, ma era un ragazzo d’oro, una bella persona, con il quale si trascorrevano serate indimenticabili. Il suo regno erano il vino e la ristorazione di alto livello e devo dire che la sua consulenza ed esperienza è stata fondamentale per la mia attività e per il suo sviluppo. Era un compagnone – conclude Roberto – organizzava sempre feste per far felici i suoi amici, ma anche i clienti. Posso dire che ci mancherà tanto». La salma è esposta nella Casa Funeraria Rocchi di via dell’Olocausto, mentre i funerali sono in programma domani, 2 maggio, alle 15 al cimitero di Sterpeto.

* ha collaborato Paolo Franzò

 

Primo piano
Numeri

Stipendi giugno 2025, ai dipendenti pubblici circa 400 euro in più in busta paga, le categorie e gli aumenti

Sos violenza

Pontedera, notte di risse in zona stazione: l'ultima aggressione choc

Sani e Belli