Bilancio comunale, a Grosseto allarme “buco” da due milioni
La brusca frenata del settore edile ha portato anche a un calo delle entrate nelle casse dell’ente
GROSSETO. La crisi dell’edilizia mette in ginocchio il Comune di Grosseto. All’appello mancherebbero circa 2 milioni di euro per mancati introiti da oneri di urbanizzazione.
In questi giorni c’è sicuramente fermento tra la giunta e gli uffici del Comune per trovare il piccolo tesoretto che manca per far sì che il bilancio pareggi. Una situazione piuttosto spinosa contro la quale giunta, uffici e capigruppo di maggioranza stanno sbattendo la testa da un paio di settimane.
Situazione che dovrà essere risolta nel più breve tempo possibile. Un taglio di qua, un aggiustamento di là, una proroga qui e una di là porteranno quasi sicuramente il bilancio del Comune a essere in pareggio.
Ciò non toglie il fatto che ci sarebbero circa 1,9 milioni di euro in ballo (ma c’è anche chi arriva a stimare 2 milioni e mezzo).
Al momento, però, in Municipio le bocche sono tutte cucite sull’argomento e la stessa assessora al bilancio, Simona Rusconi, non rilascia dichiarazioni sulla questione. Ma le voci si rincorrono, le indiscrezioni si fanno sempre più frenetiche ogni giorno che passa escono fuori dalle mura del palazzo del governo cittadino.
Sembra che a causare questo “buco” – seppur momentaneo – siano state previsioni forse un po’troppo ottimistiche sugli oneri di urbanizzazione e una brusca frenata dell’edilizia che ha portato a un netto calo negli introiti per oneri di urbanizzazione.
Un duro colpo che, infatti, arriva proprio dopo due anni da record per l’amministrazione grossetana: a inizio anno, infatti, il Comune aveva comunicato che grazie alla vitalità dell’edilizia privata erano aumentati ulteriormente gli incassi generali per oneri di urbanizzazione e altri costi di costruzione, che erano passati dai 5,3 milioni del 2021 ai 5.432.000 del 2022.
Un bel traguardo, ma purtroppo il mercato sale e scende. E le dinamiche legate agli oneri di urbanizzazione si rifanno per lo più al mercato e dipendono più dai privati che dall’amministrazione stessa.
Non sono certe. E infatti, la brusca frenata del settore edile, dovuta a una serie di concause, tra le quali gioca un ruolo importante anche il caro prezzi, ha portato anche a una frenata delle entrate degli oneri di urbanizzazione. Inoltre, sempre secondo alcune indiscrezioni, sarebbero stati anche avviati appalti di lavori pubblici che facevano affidamento sul “tesoretto oneri pubblici”, senza però averli ancora incassati tutti. E la situazione sarebbe stata resa ancora più complicata dal fatto che l’amministrazione si trova a dover cofinanziare parte dei numerosi progetti del Pnrr. E con entrate inferiori rispetto alle aspettative, il Comune si troverà a dover tirare la cinghia.
Probabilmente saranno messe in campo una serie di manovre per cercare di ripianare i circa due milioni di euro “mancanti” e quasi sicuramente saranno tagliati o rimandati alcuni interventi meno importanti.
Ma per ora è tutto un work in progress. Intanto, agli uffici sarebbe stato chiesto di fare “economia” in questo ultimo periodo e di reperire le risorse a disposizione e non ancora utilizzate da stornare.
Bisogna anche tener conto che in quel grande e complicato meccanismo che è il bilancio ci sono anche delle voci che sono vincolate. In poche parole, non tutti i soldi che entrano possono essere spesi per tutto, ma solo per determinati capitoli di spesa. Per ora, uffici e giunta stanno studiando il modo migliore per salvare capra e cavoli. Ma per la soluzione definitiva bisognerà attendere ancora qualche settimana.
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