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A Marina c’è un ettaro e mezzo bruciato Si taglieranno 40 pini e ne arriveranno 400

El. G.
A Marina c’è un ettaro e mezzo bruciato Si taglieranno 40 pini e ne arriveranno 400

In via dei Platani restano i segni del rogo del 2017: alberi scheletrici e pericolanti. L’intervento sarà dell’Unione dei Comuni

27 aprile 2021
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GROSSETO. Saranno abbattuti 40 pini “morti” e al loro posto ne saranno piantati altri 400 di piccole dimensioni. Siamo a Marina di Grosseto nella zona “bruciata” di viale dei Platani, quella di fronte alla pineta che nel luglio 2017 andò a fuoco a ridosso delle case, minacciando gli abitanti e incenerendo una ventina di automobili. La stessa pineta, nel 2012, era stata distrutta per un’area di circa 55 ettari a poche decine di metri.

Oggi, vicino all’albergo Tre Stelle, sono rimasti in piedi una quarantina di alberi che furono raggiunti dalle fiamme nel 2017. Alcuni sono crollati, altri a rischio crollo: hanno un aspetto spettrale, marcio e scheletrico. A restituire nuova vita a quest’ettaro e mezzo incenerito nel cuore del centro abitato - e su cui più volte gli abitanti hanno chiesto una riqualificazione, come riportato dal Tirreno - sarà in questi mesi l’Unione dei comuni delle Colline Metallifere, che sta portando avanti un maxipiano di sistemazione della pineta di Marina e Principina, con pulizia del sottobosco e abbattimento dei pini pericolosi, come previsto dal Piano antincendi della Regione (un piano della durata di 10 anni e che vede in lista molte linee di intervento; quelle che hanno già ottenuto finanziamenti si concluderanno nel 2022).

Per procedere c’è bisogno di qualche operazione preliminare. L’ettaro e mezzo di via dei Platani è frazionato tra più privati. Per questo l’Unione di comuni sta cercando di acquisire da loro le autorizzazioni per procedere. Una volta avuto l’assenso (in mancanza del quale potrebbe procedere comunque con l’occupazione temporanea delle aree), inizierà gli abbattimenti e le successive piantumazioni. L’intenzione è quella di realizzare il primo intervento (taglio dei 40 pini) prima del “pieno” della stagione, verso giugno, per poi procedere nell’autunno successivo al secondo intervento di reimpianto di nuovi alberi, che saranno 400 circa: piccole piantine di pini domestici, oppure semi.

L’Unione dei Comuni ha in programma anche altri interventi, sempre inseriti nel Piano. Tra i più importanti ci sono quelli nelle tre strade di accesso a Marina e nell’arteria di ingresso a Principina in una fascia di 20 metri per lato (taglio del sottobosco, abbattimento di piante secche e potature). I lavori dovrebbero essere iniziati in autunno. Servirà un appalto.

Per quanto riguarda i lavori già fatti, l’Unione dei Comuni è già intervenuta da via dei Platani (esclusa l’area bruciata) fino alla fine dell’abitato, sistemando una fascia di 50 metri di pineta. «La zona a ridosso delle case è stata messa in sicurezza», spiegano dagli uffici. È stato tagliato il sottobosco, sono stati rimossi pini pericolanti e sono state potate altre piante a ridosso della viabilità. I lavori sono durati mesi, erano iniziati ad aprile 2020 con Principina, quest’anno è stata completata Principina «e siamo passati a Marina».

Proprio a Marina, polemiche ha suscitato in questi giorni la presenza di giganteschi mucchi di sottobosco tagliato e non rimosso in più zone. Ieri l’Unione dei Comuni ha effettuato le verifiche annunciate al Tirreno per capire se i cumuli fossero di propria competenza. Dai sopralluoghi è emerso che «noi il nostro materiale lo abbiamo portato tutto via, il lavoro l’abbiamo finito», dice il presidente Marcello Giuntini. Resta sì del sottobosco sfalciato in prossimità del canale San Rocco, ma qui l’ente aveva fatto un accordo col titolare del terreno, interessato al cippato, per cui i mucchi rimasti lì devono essere portati via da lui. E altri proprietari devono intervenire in altre zone di Marina per rimuovere gli sfalci derivati dai loro tagli; per esempio in via Argentario.

Di sicuro c’è movimento, sul fronte della pulizia del “verde”. Ieri mattina era in via di sistemazione (sempre da parte “privata”) la vegetazione ai bordi delle Collacchie, prima del bivio per il Cristo. —

El. G.

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